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Il 4 ottobre 1976, nella provincia di Buenos Aires, nasce Mauro Germàn Camoranesi. Cresciuto nella squadra locale, passa all’Atletico Aldosivi, compagine di Mar del Palata con cui si affaccia al grande calcio. A 18 anni, però, inizia il suo lungo giro del mondo: nel 1996 vola in Messico, al Santos Laguna, dove firma il suo primo contratto da professionista. La stagione successiva, la gioca in Uruguay, con la maglia del Montevideo Wanderers, ma sarà un’esperienza breve e traumatica. Dopo aver rifilato un pestone ad un arbitro, si becca dieci giornate di squalifica.

Torna così in Argentina, e finalmente si prende la scena, sfrecciando sulla destra. Con la maglia del Banfield segna 16 reti in 38 partite nella stagione 1997/1998, e per Camoranesi tornano a suonare le sirene messicane. Questa volta, è il Cruz Azul a credere in lui. In due stagioni scende in campo 77 volte, segando 25 reti. Lo notano gli osservatori dell’Hellas Verona, che lo portano di corsa in Serie A. L’impatto è ottimo, con gli scaligeri in due stagioni diventa il padrone della fascia, senza dubbio uno dei migliori esterni del Campionato. Tanto che nel 2002 è la Juventus ad aggiudicarselo: arriva in comproprietà per 4 milioni euro, come sostituto dell’infortunato Zambrotta.

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Il ruolo da comprimario, però, non fa per lui, e prestazione dopo prestazione conquista la fiducia del mister Marcello Lippi. Alla fine della stagione 2002/2003, dopo il primo ed unico scudetto della carriera di Camroanesi, i bianconeri riscattano anche l’altra metà del suo cartellino. In maglia bianconera, indossata fino al 2010, di scudetti ne avrebbe vinti altri due, uno revocato ed uno non assegnato dopo Calciopoli. Il punto più alto, però lo raggiunge il 9 luglio 2006. Data scolpita nella memoria di qualsiasi amante del calcio e della Nazionale. Mauro Germàn Camoranesi, diventato a tutti gli effetti cittadino italiano nel 2003, in virtù delle sue origini marchigiane, scende in campo tra i titolari della finale Italia-Germania. La gioca quasi tutta, diventando uno degli eroi di Berlino, e conquistando così un posto speciale nel cuore dei tifosi italiani. Oggi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, allena gli sloveni del Maribor.

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