Accadde Oggi: il Milan travolge il Napoli, inizia lo sprint scudetto

Mandatory Credit: Allsport UK /Allsport

Dopo un avvio strepitoso, e una striscia di 12 partite senza conoscere sconfitte, il Napoli cade a Milano. Siamo quasi al giro di boa della stagione 1987/1988, e i partenopei, guidati da Diego Armando Maradona, hanno messo in fila 9 vittorie e 3 pareggi. Dopo le vacanze di Natale e i bagordi di Capodanno, gli uomini di Ottavio Bianchi sono pronti a riprendere quella che sembra una vera e propria marcia trionfale verso lo scudetto. Il 3 gennaio 1988 la Serie A torna in campo, e il Napoli fa visita al Milan di Sacchi, chiamato l’estate precedente da Silvio Berlusconi e risollevare le sorti dei rossoneri. Con l’allenatore di Fusignano, a Milanello sbarcano anche Gullit e van Basten, che però salterà buona parte della stagione a causa degli infortuni. Contro il Napoli, infatti, non ci sarà.

In quel momento, i partenopei hanno 5 punti di vantaggio sul Milan, un margine importante nell’epoca dei due punti a vittoria. Dietro, a impensierire i biancoazzurri sono più che altro Roma e Sampdoria. Almeno fino alla tredicesima giornata. Il match sembra mettersi subito bene per Maradona e compagni, che trovano il vantaggio con Careca, al 10′ minuto. Pia illusione, perché in pochi minuti Colombo e Virdis ribaltano il risultato e portano avanti il Milan al 24′. Si va negli spogliatoi così, sul 2-1 per i rossoneri, che nella seconda parte di gara renderanno il risultato ancora più rotondo. Vanno in rete prima Gullit e poi Donadoni, e la striscia di risultati positivi del Napoli finisce con una traumatica sconfitta 4-1.

Sarà, per il campionato, una vera e propria sliding door. Il Milan inizia in quel momento una rimonta che lo porterà alla conquista dello scudetto, a quota 45 punti, tre in più del Napoli. I partenopei, in un entusiasmante testa a testa, restano in vetta fino alla 27esima giornata. Quella successiva, mette in scena il ritorno dello scontro diretto, e i rossoneri vincono di nuovo, 3-2, ipotecando la vittoria finale. Il “suicidio” calcistico alla penultima, con la sconfitta, ancora 3-2, a Firenze, mette la parola fine ai sogni napoletani.