Accadde Oggi: il raccattapalle che fermò Beppe Savoldi

Beppe Savoldi con la maglia del Bologna

Beppe Savoldi con la maglia del Bologna

Il nome di Domenico Citeroni, ai più, legittimamente, dirà ben poco. Eppure, a lui è legata uno degli episodi più assurdi che siano mai visti su un campo di calcio italiano. O meglio, della Serie A. Il co-protagonista, invece, è decisamente più famoso: Beppe Savoldi. Bomber tra i più prolifici della storia, una carriera lunghissima vissuta con addosso tre maglie: Atalanta, Napoli e, soprattutto Bologna. In Emilia, da Bergamo, ci arriva nel 1968, e nella sua prima parentesi felsinea ci rimarrà fino al 1975, vincendo due Coppe Italia. Proprio nel cuore della sua ultima stagione in rossoblu, il 12 gennaio 1975, il Bologna fa visita all’Ascoli. Tredicesima giornata di campionato, con i marchigiani in coda alla classifica e alla disperata ricerca di punti salvezza.

Il Bologna di Beppe Savoldi, invece, naviga a centro classifica, senza grandi ambizioni. Fuori dai cancelli del Del Duca, come ogni domenica, qualche ora prima della partita va in scena un insolito casting. Tra i ragazzi della città, i primi dodici che si presentano vengono scelti come raccattapalle. Un bel modo per godersi la partita in prima fila, risparmiando i soldi del biglietto. Tra gli habitué, c’è Domenico Citeroni, che qualche ora dopo scriverà una pagina a dir poco curiosa della storia del calcio. Sul campo, l’Ascoli di Mazzone e del presidente Costantino Rozzi, alla prima stagione in Serie A, appare subito spacciato. Il Bologna passa dopo appena 5 minuti con Landini, ma al 34esimo i marchigiani trovano il pareggio con Zandoli.

A ricacciare in gola l’urlo del Del Duca, dopo solo 6 minuti, è Beppe Savoldi. Che, a sei minuti dalla fine, fissa il risultato sul 3-1. E non basta, o meglio, non basterebbe. Sì, perché Savoldi di gol ne segna anche un altro, il quarto, solo che la palla entra ed esce dalla rete, e nessuno, in campo sembra rendersi conto di ciò che accade. Il piccolo Domenico Citeroni, da dietro la porta, infila un piede tra le maglie della rete, in un gesto di puro istinto, e ricaccia fuori il pallone, che aveva ormai superato Masoni, il secondo portiere ascolano, entrato all’inizio del secondo tempo. Senza Var, senza tv in campo, solo con i tifosi ed il loro sconcerto, un ragazzino, 46 anni fa, fermò il campione Beppe Savoldi, salvando la sua squadra del cuore, l’Ascoli, dall’umiliazione del 4-1 casalingo.