La cronaca

Partiamo dalla fredda cronaca. Il 20 ottobre 1971, al vecchio Bökelbergstadion di Mönchengladbach, che fino al 2004 ha ospitato le gare casalinghe della squadra della città, si gioca l’andata degli ottavi di Coppa Campioni. Per il Borussia Mönchengladbach è la seconda partecipazione nella massima rassegna continentale, dopo aver bissato la conquista del campionato tedesco della stagione precedente. Titoli che, negli anni Settanta, diventeranno cinque, prima di iniziare un interminabile digiuno, lungo più di mezzo secolo.

La lattina

In Vestfalia arrivano i Campioni d’Italia dell’Inter, tra i favoriti della competizione, guidati in campo dal genio di Corso e dai gol di Boninsegna e Jair. Nella bolgia dello stadio tedesco, i nerazzurri vanno presto sotto: prima Heynckes, poi il danese le Fevre, in mezzo Boninsegna, al 21′ i tedeschi sono avanti. Qualche minuto dopo, però, la partita vive l’episodio che renderà superfluo tutto il resto. Minuto 29, Boninsegna raccoglie la palla per battere una rimessa laterale, dalle tribune laterali un tifoso di casa lancia una lattina di Coca-Cola verso l’attaccante nerazzurro. Che, colpito in testa, crolla a terra svenuto.

Boninsegna è a terra, scoppia il parapiglia

La “partita”

Scoppia il finimondo, i medici dell’Inter portano il centravanti negli spogliatoi e gli impediscono, comprensibilmente, di tornare in campo. La partita riprende, ma non per i nerazzurri che, certi dell’annullamento vista la gravità dell’episodio, lasciano spadroneggiare i tedeschi, che vinceranno per 7-1. Risultato mai omologato, perché nonostante l’arbitro dell’incontro, l’olandese Dorpmans, ritenesse improbabile la vittoria a tavolino dell’Inter, il legale nerazzurro, l’indimenticabile Peppino Prisco, ricorse all’Uefa. Che fece rigiocare la partita sul neutro di Berlino, il 1° dicembre.

La ripetizione

La ripetizione dell’andata degli ottavi di finale di Coppa Campioni finisce 0-0, ma l’occasione più ghiotta capitò al Borussia Moenchengladbach: un calcio di rigore parato da Bordon. Una partita di cui, però, in pochi si ricordano, al contrario della Büchsenwurfspiel, la partita della lattina. Anche perché, il 3 novembre si era giocato il ritorno, diventato l’andata, finito 4-2 per l’Inter. Che si qualifica ai quarti e arriva fino alla finale di Rotterdam, dove soccombe sotto i colpi dell’Ajax: 2-0.