Accadde oggi: Juve, serata da incubo al Craven Cottage

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Il rapporto della Juve con il palcoscenico europeo, purtroppo, non è dei più felici, né dei più fortunati. Lo racconta la fine prematura della cavalcata in Champions League, eliminata dal Porto, una delle avversarie, sulla carta, più abbordabili. E poi, volgendo lo sguardo indietro, ci sono quattro finali perse su quattro tra il 1997 (contro il Borussia Dortmund) e il 2017 (contro il Real Madrid). In rapporto ai titoli vinti in Italia – 36 – le due sole Champions League/Coppe dei Campioni in bacheca sono oggettivamente un magro bottino. Meglio, nella storia bianconera, è andata nella coppa minore, la Uefa, poi diventata Europa League, vinta tre volte.

Nel suo piccolo, però, anche l’Europa League ha fatto da palcoscenico ad una serata da incubo per la Vecchia Signora. La Juventus, dopo essere arrivata terza nel suo girone in Champions League, strapazzata dal Bayern Monaco (4-1) nella partita da dentro o fuori, viene ripescata in Europa League. La coppa minore, che però l’Italia, allora come oggi, non aveva mai vinto. Ai sedicesimi, i bianconeri si sbarazzano dell’Ajax grazie al 2-1 dell’andata, e agli ottavi le cose si mettono nel migliore dei modi. Dall’urna esce il Fulham, tutt’altro che irresistibile, e infatti a Torino finisce 3-1 per la Juve. Quarti in cassaforte, o quasi.

La delusione, però, è dietro l’angolo, e si materializza il 18 marzo 2010, al Craven Cottage. Dove il Fulham di Hodgson trova un’impresa incredibile, specie per come era iniziata la partita. La Juve passa in vantaggio con Trezeguet, dopo appena due minuti, un gol che avrebbe steso chiunque, ma non gli inglesi. Che anzi trovano una reazione furiosa, e all’intervallo sono avanti 2-1, grazie alle reti di Zamora e Gera, complice anche la superiorità numerica dovuta all’espulsione di Cannavaro.

Manca una sola rete per rimettere il doppio scontro in parità, che arriva su rigore, al 3′ minuto. Da quel momento in poi, sarà una battaglia, che il Fulham vince grazie alla rete del 4-1 firmata da Dempsey al 38′. Per la Juve si spegne la luce, finendo addirittura in nove, dopo l’espulsione di Zebina a fine partita. Una figuraccia storica, in una stagione tribolata, iniziata con Ferrara in panchina e terminata con Zaccheroni, conclusa al settimo posto in campionato.