Calcio e...
Accadde Oggi: la prima partita di Beppe Bergomi in nerazzurro
L’incrocio tra Inter e Juventus ha sempre qualcosa da raccontare, in ogni epoca del calcio italiano. Oggi è tornato ad essere uno scontro di vertice, decisivo per lo scudetto, all’alba degli anni Ottanta, invece, fu teatro inconsapevole dell’esordio di un campione. Ma procediamo con ordine.
L’esordio di Bergomi in nerazzurro
Il 16 gennaio 1980, allo Stadio Comunale di Torino, si sarebbe dovuto giocare il quarto di finale di ritorno di Coppa Italia, Juventus-Inter appunto. Il condizionale è d’obbligo, perché l’abbondante nevicata che si abbatte sulla città sabauda costringe a un cambio di calendario. Si giocherà il 30 gennaio, e l’Inter di Bersellini, con il giovane Beppe Bergomi in panchina, è chiamata a ribaltare l’1-2 subito all’andata.
Impresa che non riesce, perché i nerazzurri non sono capaci di superare il muro dei bianconeri. Che, davanti a Zoff, possono contare su un vero e proprio muro: Gentile, Cabrini, Furno, Brio. Passa il tempo e il risultato non si schioda dallo 0-0, così Bersellini, girandosi verso la panchina, manda a scaldarsi un ragazzino della Primavera. Si chiama Beppe Bergomi, ha compiuto sedici anni da poco più di un mese e se ne parla un gran bene. Al 63′, quindi, è Canuti a lasciare il campo per il giovane esordiente, che si trova di fronte un avversario ostico come Pietro Fanna.
La partita finisce così, a reti bianche, e qualche settimana dopo per “lo zio”, come verrà ribattezzato in seguito, arriverà anche l’esordio in Serie A. Talento precoce, quello di Beppe Bergomi, tanto che Bearzot, tra lo stupore di molti, decide di portarlo in Spagna per i Mondiali del 1982. Mai decisione, all’apparenza avventata, si dimostrò più saggia. Se i gol di Paolo Rossi spinsero gli Azzurri al trionfo, la storia più incredibile è forse proprio quella del diciottenne terzino dell’Inter. Con una sola presenza alle spalle, sostituisce Collovati alla fine del primo tempo della partita contro il Brasile. In semifinale contro la Polonia parte addirittura titolare, tra lo stupore generale. Beppe Bergomi non trema, e all’atto finale, contro la Germania Ovest, Bearzot lo mette in marcatura su Karl-Heinz Rummenigge. Sarà una partita strepitosa, a poco più di due anni dall’esordio in Coppa Italia, nel gelo di Torino, a sedici anni.
Calcio e...
Chi è Tamara Pisnoli? La ex moglie di De Rossi è finita in prima pagina
Chi è Tamara Pisnoli? Ex moglie di De Rossi e recentemente finita in prima pagina. Pisnoli, nota per essere stata sposata con il calciatore Daniele De Rossi e madre della loro figlia Gaia, è al centro dell’attenzione a causa di una recente condanna a sette anni e due mesi di reclusione per tentata estorsione, lesioni e rapina aggravata. La sua storia è segnata da eventi tragici e una serie di relazioni con uomini dal passato criminale.
Chi è Tamara Pisnoli? L’ex moglie di De Rossi è stata condannata
Nel 2006, all’età di 39 anni, Tamara Pisnoli sposò il famoso calciatore dell’AS Roma, Daniele De Rossi, dopo aver dato alla luce la loro figlia Gaia. Tuttavia, la loro relazione, nata da un colpo di fulmine quando Tamara lavorava come ballerina per “Sarabanda” alcuni anni prima, non durò a lungo e si separarono nel 2009. Successivamente, Tamara intraprese una relazione con il milionario Arnaud Mimran, condannato per frode e rapimento, e frequentò anche personaggi come Fabrizio Corona e Peppe Casamonica, tutti con precedenti penali. Attualmente, è sposata con l’imprenditore Stefano Mezzaroma. Oltre alle sue vicende sentimentali, Tamara è stata spesso al centro dell’attenzione per problemi con la giustizia.
Tamara Pisnoli, una vita segnata da tragedie e reati
Tutto ha avuto inizio nel 2008, quando il padre di Tamara, Massimo, un uomo con precedenti penali, venne ucciso con due colpi di fucile ad Aprilia da complici con cui avrebbe dovuto spartirsi il bottino di una rapina. Questo evento segnò profondamente la vita di Tamara e creò tensioni anche con il suo ex marito, portandola a frequentare uomini poco raccomandabili.
Nel 2013, è stata coinvolta in una serie di reati che hanno portato alla sua recente condanna. Secondo le indagini, Tamara avrebbe stretto un accordo con l’imprenditore Antonio Ieffi, amico di un suo ex compagno di nome Manuel Milano, per partecipare a un progetto nel settore del fotovoltaico.
Come si è difesa l’ex moglie di De Rossi
Dopo la fine della loro relazione, avrebbe richiesto a Ieffi il rimborso di una somma precedentemente investita (80.000 euro), oltre a una somma extra di circa 200.000 euro, comprensiva di interessi. Tamara avrebbe organizzato due incontri con Ieffi, ma di fronte al suo rifiuto di pagare la somma richiesta, sarebbe arrivata con due guardie del corpo costringendolo a seguirla fino alla sua residenza all’Eur, dove diverse persone l’avrebbero aggredito.
A questo punto, Tamara, con freddezza e distacco, avrebbe chiesto loro di costringere Ieffi a effettuare un bonifico e poi ucciderlo. Per fortuna, l’imprenditore è riuscito a sopravvivere fingendo di essere morto e ha successivamente raccontato l’accaduto.
La condanna e le dichiarazioni a sua difesa
Nonostante la sua condanna, Tamara Pisnoli continua a dichiararsi innocente, sostenendo di essere stata truffata e di aver subito le conseguenze delle sue scelte di frequentazione sbagliate. Tuttavia, secondo i giudici, non vi sono dubbi sulla sua colpevolezza. La donna avrebbe condotto una vita segnata dall’uso della violenza e delle minacce. Durante l’agguato contro l’imprenditore, secondo le testimonianze, Tamara sarebbe rimasta impassibile senza intervenire per interrompere l’azione violenta, mostrando solo disgusto al vedere il sangue della vittima.
L’accusa aveva richiesto una pena di 10 anni e 9 mesi, ma dopo un lungo processo, la condanna è stata infine ridotta a poco più di sette anni, con l’obbligo di pagare un’ammenda.
Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore Daniele De Rossi, ha attraversato una vita tormentata, segnata da tragedie personali e coinvolgimenti con uomini con precedenti penali. La sua recente condanna a sette anni e due mesi di reclusione per tentata estorsione, lesioni e rapina aggravata conferma le accuse di una lunga storia criminale. Ora Tamara dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni, mentre la sua vita continua a essere oggetto di discussione e interesse per il pubblico e i media.
Calcio e...
Sentenza Juventus -15, i tempi possono essere lunghissimi: ecco il rischio
Non è di certo finita ieri la diatriba in merito alla sentenza della Juventus sui 15 punti tolti in campionato. I bianconeri sono stati penalizzati in campionato e dopo lo slittamento della decisione del Collegio di garanzia dello Sport del Coni, quest’ultima dovrebbe arrivare entro oggi. Il rischio che il caso legato alla Juve possa sconfinare in tempi molto lunghi, però, è altissimo. Per le sentenze definitive si potrebbe aspettare ancora tanto secondo la Gazzetta dello Sport, che sottolinea come la tabella di marcia si potrebbe complicare in caso di rinvio alla Corte d’Appello FIGC. Ecco quali sono i rischi.
Sentenza Juventus: può slittare oltre il termine della stagione in corso
(Photo by Isabella BONOTTO / AFP) (Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)
Nel caso in cui il Collegio di Garanzia dovesse decidere per un rinvio alla Corte d’Appello FIGC, poi serviranno un massimo di 30 giorni per le motivazioni. In seguito la Corte d’Appello si potrà riunire dopo altri 15 giorni, con la decisione che potrebbe essere impugnata dopo ulteriori 30 giorni. Il risultato? La grandissima difficoltà di concludere il tutto entro il 30 giugno. Come spiega la Rosea, inoltre, anche la cancellazione in toto dei 15 punti di penalizzazione potrebbe portare il caso oltre al termine della stagione in corso. Questo porterebbe la decisione definitiva sulla prossima stagione.
Questione “afflittività della sentenza”…e occhio al fattore UEFA
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il tema non riguarda solo le tempistiche della sentenza, ma anche l’afflittività. Non si può escludere neanche che la Corte d’Appello cancelli l’articolo 4 dall’accusa, puntando sulla violazione dell’articolo 31, che porterebbe al massimo ad un’ammenda con diffida per i bianconeri. Se si dovesse seguire la strada della penalizzazione, quest’ultima deve essere afflittiva. Cosa vuol dire? Per la Juventus la pena deve impattare sul risultato finale, dunque la qualificazione alla Champions League.
Come spiegato dall’articolo 8 comma g: “Penalizzazione di uno o più punti in classifica; se la penalizzazione è inefficace in termini di afflittività nella stagione sportiva in corso è fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente”. Ciò vuol dire che in caso di penalizzazione non afflittiva tutto può scivolare alla prossima stagione. Nel frattempo i bianconeri devono buttare un occhio anche al “fattore UEFA”, che ha aperto un’indagine ma attende i verdetti della giustizia italiana per agire.
Calcio e...
Monza, Berlusconi: “Dura ma ce la farò anche stavolta”
Intervenuto brevemente ai microfoni de Il Giornale, Silvio Berlusconi, presidente del Monza, ha rassicurato tutti sulle proprie condizioni di salute.
Monza, Berlusconi parla dal San Raffaele
(Photo by FILIPPO MONTEFORTE / AFP) (Photo by FILIPPO MONTEFORTE/AFP via Getty Images)
“È dura, ma ce la farò anche questa volta. Sono riuscito, anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su”
-
Calciomercato Italia12 ore fa
Milan, Maldini era pronto al ribaltone in panchina: la clamorosa rivelazione
-
Calciomercato Italia13 ore fa
Mercato Lazio, spunta l’ipotesi di un clamoroso ritorno: le ultime
-
Calciomercato15 ore fa
Mercato Juventus, possibile sorpresa: offerto il rinnovo ad un big
-
Calciomercato16 ore fa
Mercato Roma, spunta un talento di Serie A per l’attacco: la situazione
-
Calciomercato Italia9 ore fa
Mercato Napoli, l’agente di Kvaratskhelia fa chiarezza sul rinnovo: le parole
-
Calciomercato16 ore fa
Napoli, Giuntoli in pressing per l’addio: il punto
-
Rassegna stampa17 ore fa
In prima pagina: i quotidiani in edicola oggi, 7 giugno 2023
-
Calciomercato4 ore fa
La Pulce d’America: Lionel Messi vola all’Inter Miami