italiane Europa

(Photo credit should read TOSHIFUMI KITAMURA/AFP via Getty Images)

Ricordare oggi il dominio delle squadre italiane in Europa è quasi doloroso, ma il 18 aprile 1990, a pochi mesi dal Mondiale di casa, l’Italia sancisce la propria leadership a livello continentale. Il Milan di Arrigo Sacchi, quel giorno, stacca il pass per la finale della Coppa dei Campioni. Impresa tutt’altro che semplice, nonostante l’1-0 dell’andata – firmato Van Basten – con cui i rossoneri avevano superato il Bayern Monaco a San Siro. All’Olympiastadion gli uomini di Jupp Heynckes venderanno cara la pelle, e il Milan è privo di uomini fondamentali, come Ancelotti, Gullit e Donadoni. La squadra di Sacchi è padrona del campo e del gioco, ma i tedeschi trovano con Strunz il gol della speranza, che manda le squadre ai supplementari. Il gol del pareggio, e della qualificazione, lo segna al minuto 101 Stefano Borgonovo, e a nulla vale il 2-1 di McInally, se non ad allungare le sofferenze rossonere. Il Milan si qualifica, per il secondo anno consecutivo, alla finale della Coppa dei Campioni di Vienna, dove troverà il Benfica, battuto 1-0 grazie alla rete di Rijkaard.

Italiane in Europa: la Coppa delle Coppe e la Coppa Uefa

italiane Europa
(Mandatory Credit: Ben Radford/Allsport)

Anche in Coppa delle Coppe c’è un’italiana che concede il bis: è la Sampdoria, che l’anno precedente si era dovuta inchinare al Barcellona. Nel 1990, invece, dopo aver sconfitto nel doppio confronto di semifinale i francesi del Monaco, all’ultimo atto trovano i begli dell’Anderlecht. A Göteborg il punteggio resterà inchiodato sullo 0-0. Poi, nel primo tempo supplementare, si scatena Gianluca Vialli, che segna due reti in due minuti e regala la Coppa delle Coppe ai blucerchiati.

In Coppa Uefa sarà una finale tutta italiana. La Juventus, dopo il 3-2 dell’andata, stacca il pass grazie allo 0-0 contro il Colonia nel ritorno delle semifinale. La Fiorentina fatica un po’ di più, ma grazie all’1-1 fuori casa contro il Werder Brema, si accontenta dello 0-0 per dare l’assalto alla Coppa Uefa. Che, all’epoca, si assegnava dopo la doppia finale: già all’andata, però, il 3-1 bianconero firmato da Galia, Casiraghi e  De Agostini indirizza la coppa verso Torino. Il ritorno finisce 0-0, e l’Italia conquista tutti i trofei Uefa in un’unica stagione.