Addio Messi, Laporta: “Voleva restare ma Liga inflessibile. Continueremo a vincere”

Messi

(Photo: Bagu Blanco/PRESSINPHOTO)

Un fulmine a ciel sereno e un vero e proprio scossone in questi ultimi giorni di mercato. Si parla dell’addio di Leo Messi al Barcellona. Dopo le tante discussioni nella giornata di ieri, oggi ha parlato il presidente Joan Laporta in merito approfondendo le tante sfaccettature che hanno portato all’addio de La Pulce dopo 21 anni di carriera in blaugrana.


11:00 – Inizia la conferenza. Esordisce Laporta

 “Buongiorno a tutti. Sono qui per spiegarvi la situazione di Leo Messi. Prima di tutto, devo dire che i nostri predecessori ci hanno lasciato un’eredità nefasta. Questo fa sì che il monti stipendi rappresenti il 110% rispetto alle entrate del club, non abbiamo margine a livello salariale. La normativa de LaLiga prevede un fair play finanziario che impone dei limiti. Non abbiamo margine. Quando io e il mio staff abbiamo preso il comando del club, i numeri sembravano migliori. Tuttavia, sono di gran lunga peggiori del previsto. Le perdite previste sono molto più grandi, così come il debito più elevato”.


Il presidente sottolinea la volontà di Messi

“Il nostro club ha 122 anni di storia e viene prima di qualsiasi giocatore, persino del miglior giocatore del mondo. Saremo per sempre grati a Messi, ma il Barcellona viene prima di tutto il resto. L’unica via possibile sarebbe stata accettare un’operazione che non reputiamo per niente interessante, sia per l’importo che per ciò che comporta: ipotecare mezzo secolo dei nostri diritti tv. Voglio precisare che Leo sarebbe voluto restare al Barça, noi stessi lo avremmo voluto e dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno negoziato in queste settimane sia a nome del club che del calciatore. La volontà era comune: andare avanti insieme”


Laporta non cerca attenuanti sulla questione del Fair Play Finanziario

“C’erano tante cose da fare, per di più in tempi brevi perché il giocatore ha altre offerte. Siamo arrivati a un punto in cui devi lasciare le emozioni fuori, analizzare la situazione con rigore e coi numeri. Pensiamo che sarebbe servita più flessibilità, ma questa non può essere una scusa perché conoscevamo già prima la normativa de LaLiga su salary cap e fair play finanziario. Leo si merita tutto, ha dimostrato il suo affetto per il Barcellona e la sua volontà era restare. Sono triste a livello personale, ma abbiamo fatto la cosa migliore per il club”.


Laporta evidenzia l’importanza di Messi nella storia del Barcellona

“Un ricordo eccellente, Leo qui ha fatto la storia ed è stato il giocatore con più successi del nostro club. È stato il simbolo di un periodo strepitoso per la storia del Barcellona. Oggi inizia una nuova era, perché ci sarà sempre un prima e un dopo Leo. Messi ci ha dato allegria ed entusiasmo, certe immagini resteranno scritte nei secoli. Come club gli saremo per sempre grati”.


Il presidente catalano ribadisce l’impossibilità che Messi resti al Barcellona

“Non voglio crearvi false speranze. Il giocatore ha altre proposte e qui c’era un tempo limite, tanto per noi quanto per lui. Tutto ci fa pensare che il tema fair play non si sbloccherà. Leo deve valutare le altre opzioni che ha sul suo tavolo. Abbiamo negoziato per più di due mesi, passando per varie fasi: prima ci siamo accordati su un accordo biennale da pagare in cinque anni, poi su un accordo quinquennale che lui stesso aveva accettato. Messi ha i suoi piani, ma voleva restare al Barça minimo due anni. Tutti ci saremmo voluti godere ancora la sua magia, ma non è andata così. LaLiga ci aveva detto in modo abbastanza convincente che il contratto di 5 anni sarebbe potuto essere la soluzione giusta, ma dopo le ultime analisi che hanno fatto ci hanno fatto sapere che neanche quello sarebbe andato bene”.


Laporta spiega le condizioni che hanno portato all’ingaggio dei nuovi innesti

“I neo-arrivati sono giocatori che hanno accettato determinate condizioni salariali e non possiamo che ringraziarli. Non è neanche paragonabile il tesseramento di uno di questi calciatori a quello che rappresenterebbe Messi in termini di fair play finanziario”.


Laporta replica ad un giornalista che chiede nuovamente se ci siano margini per la permanenza

“Insisto, non voglio crearvi false speranze. Questa negoziazione si è chiusa senza poter formalizzare gli accordi. Non abbiamo margine salariale e LaLiga non è flessibile. Per riuscirci dovremmo fare un’operazione che non vogliamo, ipotecando i diritti tv del Barcellona per mezzo secolo. Nonostante il caso Messi, abbiamo grandissime motivazioni in vista della nuova stagione. Mi complimento con tutta la dirigenza per come ha gestito la trattativa con Messi. Noi, i giocatori, l’allenatore, tutti siamo motivati ed esigenti affinché il Barcellona possa continuare ad avere successo anche senza Messi. Siamo tristi perché oggi perdiamo Messi e perché non possiamo omaggiarlo come si merita a causa del Covid, ma il Barcellona – ripeto – viene prima di qualsiasi altra cosa. Abbiamo 122 anni di storia e siamo convinti che anche il post-Messi sarà pieno di successi”.


Sulle promesse di rinnovo nel mese di luglio

“Mi sento colpevole. Avevo detto che avremmo fatto l’impossibile dentro le possibilità economiche del Barcellona: la prova di questo sta nel fatto che abbiamo trovato un accordo con Messi che non si può mettere nero su bianco a causa della questione salariale. Non mi piace ripetermi, ma la gestione precedente del club è stata sciagurata e non abbiamo avuto neanche sei mesi per lavorare. LaLiga poi sembrava disposta a venirci incontro per il fair play. Il giocatore si è messo sempre a nostra disposizione, l’accordo si avvicinava, ma arriva un momento in cui vedi che non può funzionare. Ho preso una decisione”.


Laporta riferisce sui tempi in cui è maturata la decisione

“Ormai da due giorni ero arrivato alla conclusione che sarebbe finita qui. Ieri ho avuto le ultime conversazioni col padre di Leo, sono stati mesi intensi a livello di trattative. La decisione è nostra, mia, per non mettere più in pericolo il Barcellona come club. Con LaLiga ci sono stati contatti quotidiani, a un certo punto eravamo davvero convinti di poter tesserare di nuovo Messi. Ma alla fine non è così”.


Perde molto anche La Liga oltre al Barcellona

“Sicuramente sì, ma so anche che ci sono club che esigono il rispetto della normativa e che non sono disposti a fare alcuna eccezione per l’iscrizione in campionato di Leo. È comprensibile. Al contempo, non possiamo risolvere contratti unilateralmente o accettare un’ipoteca di mezzo secolo per i diritti dv. Non lo faremo. La situazione è complicata, ma è questa”.


Come Messi ha accolto la decisione

“Leo voleva restare, non è contento, ma così come noi si sta scontrando con la realtà. Non possiamo cambiare la realtà dei fatti. Credo che lui e la sua famiglia sappiano che auguro loro il meglio, sempre. Il Barça è la sua casa, Leo ci ha resi grandi come nessun altro aveva fatto prima”.


Com’è stata la trattativa con il padre di Messi

“Jorge è stato correttissimo durante tutta la negoziazione. Non ci ha mai chiesto niente di illogico. Ovviamente in una trattativa esistono tira e molla, ma non ci ha mai chiesto un contratto impossibile. Difatti, eravamo tutti d’accordo”.


C’è stato un contatto diretto con la squadra in merito alla decisione?

“Sì, ho parlato con i capitani al telefono. Ho detto personalmente alla squadra che Messi non tornerà nel nostro spogliatoio come tutti avremmo voluto, che oggi inizia una nuova epoca e che dobbiamo tutti dare qualcosa in più per dimostrare al mondo che sappiamo vincere anche senza un talento mondiale come Messi. A partire dai capitani, che dovranno essere bravi a creare uno spirito di squadra ancora più forte”.


Ci sarà un omaggio per l’addio di uno come Messi?

“L’omaggio a Messi sarà quando, dove e come lo vorrà lui stesso. Lo tributeremmo ogni giorno, se potessimo, per tutto ciò che ci ha dato. Sappiamo che in questo momento è tutto complicato a causa della pandemia, ma spero di vedere un giorno l’omaggio che Messi si merita”.


Quale può essere la futura squadra

“Non è una decisione mia, spetta solo a lui decidere e io non ci voglio entrare. A me sarebbe piaciuto vederlo ancora al Barcellona. Non mi risulta un interesse del PSG, ma si è sempre detto che Messi ha diverse opzioni”.


Ci sono stati contatti con Messi nelle ultime ore?

“Abbiamo parlato ieri l’altro. Con Leo ci siamo mandati dei messaggi, lui si trovava a Ibiza e avevamo fissato questo giovedì come data ultima per la firma. Adesso credo che sia finita. Avevo chiesto ai Messi la possibilità di fare una conferenza congiunta, ma capisco la delusione di queste ore. Abbiamo lavorato tanto per questo nuovo accordo, ma non abbiamo potuto chiuderlo per cause che ce lo impediscono e non dipendono da noi”.


In merito alla questione CVC-Liga

“L’importo definito con quest’operazione è di gran lunga inferiore a quello che noi reputiamo dovrebbe valere il 10% de LaLiga. Per questo motivo non ci interessa”.


Le ambizioni del Barcellona senza Messi

“Abbiamo una squadra di grandi professionisti e grandi talenti, che ci porteranno verso nuovi successi. Al Barcellona oggi c’è gente con tanta voglia, col sogno di trionfare in blaugrana. Il nostro obiettivo è vincere tutte le competizioni che disputeremo”.


Ci sono stati contatti con Koeman nelle ultime ore?

“Ieri e oggi. Koeman è un uomo del club, un altro grande professionista che sa adattarsi a ogni circostanza. Mi ha detto che non sarà facile fare a meno di un giocatore che segna 30 gol all’anno, ma che resta comunque molto motivato”.


Messi non poteva fare di più a detta di Laporta

“Messi ha fatto ogni sforzo possibile, arrivando addirittura a scegliere il Barcellona nonostante avesse offerte più alte”.


Ancor una volta, Laporta chiude ad ogni possibile dietrofront

“Ho parlato con Jorge, ho messaggio con Leo. La decisione è presa, la scelta è fatta e non c’è margine”.