Alla scoperta delle avversarie degli Azzurri nel girone: l’Irlanda del Nord

Irlanda del Nord

Le qualificazioni per Qatar 2022 per gli Azzurri partono questa sera da Parma. La prima avversaria della nazionale di Mancini sarà l’Irlanda del Nord. Fondamentale non sottovalutare la formazione irlandese, che ha tutta l’aria di poter tramutarsi in vera e propria mina vagante del girone.

Irlanda del Nord, le insidie nella formazione

La squadra di Ian Baraclough si trova al quarantacinquesimo posto della classifica FIFA. Si tratta di una formazione molto fisica, con alcuni giocatori in Premier League. L’Irlanda del Nord è una squadra che segna poco e subisce molti goal. 9 reti segnate e 13 subite nelle qualificazioni per Euro 2020. Il modulo preferito è il 3-5-2. La stella della nazionale nordirlandese è sicuramente un difensore, Johnny Evans, attualmente al Leicester, ma per molti anni in forza al Manchester United.

Per quanto concerne l’attacco gli irlandese vantano in rosa un “italiano” Kyle Lafferty, ex Palermo ed attualmente alla Reggina, soprannominato Dylan Dog per la somiglianza. Occhi puntati su Jamal Lewis, esterno sinistro del Newcastle di origini giamaicane, che sembra aver attirato già la attenzione delle big della Premier, in primis il Liverpool. Altro nome da tenere d’occhio è Ethan Galbraith, trequartista dello United, che a soli 19 anni è perno inamovibile della sua nazionale.

Irlanda del Nord, una storia di divisioni religiose che tocca anche il calcio

Il calcio in Irlanda del Nord ha una storia di divisioni sportive e religiose. Anche lo stadio che ospita la nazionale, Windsor Park a Belfast, mostra questa particolarità. Si tratta dello stadio del Linfield, squadra che, sin dalla sua fondazione, ha il veto di avere in rosa calciatori cattolici. Una regola che rimane e si trasporta anche in nazionale, almeno fino a pochi anni fa.

Proprio a questo proposito è utile ricordare la storia di Neil Lennon. Il 21 agosto del 2002 alla locale sede della BBC arrivò una telefonata di minaccia contro l’allora difensore di fede cattolica del Celtic che avrebbe dovuto esordire da capitano della nazionale quella sera a Windsor Park. Dopo quell’episodio non giocherà più per l’Irlanda del Nord.

Una contrapposizione religiosa che si aggiunge a quella geopolitica. Ovvero la separazione tra Irlanda e Ulster, o Irlanda del Nord. Dopo il Good Friday Agreement (l’Accordo del Venerdì Santo) del 1998, e una successiva decisione della FIFA del 2006, molti giovani nordirlandesi scelgono di giocare per la nazionale dell’Irlanda.

Italia e Irlanda del Nord, i precedenti

Tra Italia e Irlanda del Nord la storia è molto lunga. La prima volta in cui si affrontarono risale alla primavera 1957. Si trattava delle qualificazioni ai mondiali della successiva estate. In quel frangente l’Italia si impose 1-0. Pochi mesi dopo, prima della sfida di ritorno, si giocò una sfida amichevole finita a reti bianche. La sfida di ritorno vide il successo dei padroni di casa, per 2-1. Poi le due formazioni si sono scontrate in 4 amichevoli, dal 1961 alla primavera 2009, sempre vinte dagli Azzurri. L’ultimo confronto è andato in scena nell’ottobre 2011, per la gara valevole per le qualificazioni a Euro 2012 in Polonia-Ucraina. Vittoria della nazionale di Prandelli, 3-0 trascinati da un super Antonio Cassano.