Allarme rosso Fair Play Finanziario: costretti a vendere o saranno esclusi dall’UEFA | 105 milioni di euro

Aleksander Ceferin

Aleksander Ceferin, presidente dell'UEFA - ansa - calcioinpillole

La UEFA vigilia in maniera rigida sul Fair Play Finanziario: scatta l’allarme in Europa. Chi non rispetta le regole deve vendere.

Per informazioni chiedere a Juve e Roma quanto sono rigide le normative UEFA. I bianconeri sono stati costretti a patteggiare la partecipazione alla Conference League per tornare a non avere problemi con il più importante organo sportivo del Vecchio Continente.

E che dire della Roma, impossibilità a fare un certo tipo di mercato: solo acquisti in prestito, a titolo temporaneo, a meno che (vedi il caso Baldanzi) non siano Under 21. C’è poco da scherzare con l’UEFA, soprattutto in tema di Fair Play Finanziario.

Fu uno dei cavalli di battaglia di Platini, istituito nel 2009, il Fair Play Finanziario è nato con l’obiettivo di far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e ad indurle nel lungo periodo ad un auto-sostentamento, considerato uno degli undici valori promossi dall’UEFA, proprio per questo c’è il rigore più assoluto nel rispetto delle norme.

Da molti anni ci sono delle squadre nell’occhio del ciclone. C’è chi ha pagato con signore multe, a chi è stato bloccato il mercato per una o più sessioni. Chi sta rischiando grosso e chi sarà costretto a vendere per continuare a rientrare nei rigidi canoni del Fair Play Finanziario.

Una situazione borderline

Un po’ come il Manchester City, anche il Chelsea è finito nell’occhio del ciclone e sotto l’attenta osservazione dell’UEFA. L’inevitabile conseguenza dopo i risultati economico-finanziari dei Blues relativi alla stagione 2022/23. Per la prima volta nella storia del club di Stamford Bridge, infatti, è stata superata la soglia di fatturato di 500 milioni di sterline: 512,5 milioni per l’esattezza. Il motivo?

Aumento dei ricavi da matchday e sul fronte commerciale, soprattutto il mercato, nel quale Todd Boehly poteva operare senza le restrizioni governative che c’erano nell’anno precedente, senza contare i successi legati al femminile.

Todd Boehly
Todd Boehly, numero uno del Chelsea – ansa – calcioinpillole

I rischi che corre il Chelsea

La crescita del fatturato è stata parzialmente bilanciata dall’aumento delle spese operative, comprese le spese legate alle partite e altri movimenti (incremento dei costi del personale, cessioni e altri asset), così le perdite prima delle imposte sono diminuite, da 121,4 milioni di sterline a 90,1 milioni della stagione precedente. Ma non basta.

Il Fair Play Finanziario inglese impone un deficit massimo di 105 milioni di sterline su un periodo di tre anni, quindi la situazione dei Blues è veramente al limite. Praticamente out vista la stagione ancora fallimentare dei Blues dove la partecipazione alle coppe europee è una specie di miraggio. Il Chelsea rischia seriamente di dover vendere molti dei suoi big questa estate. Buon per gli altri competitor (inglesi e non), non certo per il popolo di Stamford Bridge.