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Qatar 2022

Antoine Griezmann: universalità e sacrificio al servizio del successo

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Griezmann

Uno degli aspetti più belli e oscuri del calcio risiede nell’importanza degli “eroi silenziosi”, figure che si battono con ogni mezzo al fine di portare la loro squadra al successo, con la consapevolezza di non ricevere quasi mai vetrine o gli onori del popolo. Questo perchè la mediaticità ha bisogno di copertine e volti che si mettano in luce, senza considerare chi ha elevato la sua squadra nel silenzio delle ombre. Le “Petit Diable” Antoine Griezmann rappresenta, in questo senso, uno degli esempi più belli che il calcio mondiale abbia partorito negli ultimi quindici anni, ed il match di ieri contro il Marocco lo ha confermato ancora una volta.

(Photo by GABRIEL BOUYS/AFP via Getty Images)

L’importanza di Antoine Griezmann in questa Francia

Nel corso della sua carriera Antoine Griezmann è sempre stato un meraviglioso cavalier servente dedito a valorizzare il gioco dei compagni per il bene della squadra, rinunciando molto spesso a copertine e riflettori. Ciò che lo rende cosi speciale è la sua capacità di essere un assoluto catalizzatore di gioco, in quanto sempre in grado di posizionarsi perfettamente e di prendere le decisioni più giuste. La sua universalità gli consente inoltre di giocare in tutte le posizioni del reparto offensivo e in alcune zone del centrocampo, rendendolo, di fatto, un vero e proprio jolly totale per qualsiasi evenienza o situazione. Tali caratteristiche vengono esaltate da una visione di gioco di grande caratura ed una qualità tecnica sopraffina, che gli permettono di risultare decisivo sia nella fase di costruzione che di definizione/rifinitura.

(Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Corsa e sacrificio: le caratteristiche che lo hanno reso un simbolo

Sebbene Griezmann risulti uno splendido cavaliere vestito in scintillante armatura d’argento, ciò che lo contraddistingue non è il suo costume, ma il “lavoro sporco” che svolge in ogni singola partita. L’ex Barcellona infatti corre, pressa e copre a tutto campo, cambiando posizione decine di volte nel corso di un singolo match e posizionandosi, all’occorrenza, anche da terzino o esterno di centrocampo. Uno dei dati statistici che salta più all’occhio nel corso delle sue partite, infatti, è quello relativo ai palloni rubati, in cui Griezou risulta essere sempre fra i primi della propria squadra. Questa sua capacità di essere anche un ronzante distruttore del gioco avversario lo rende un calciatore fondamentale per i meccanismi della Francia di Deschamps, che ne ha sempre riconosciuto il valore e lo ha da subito posto fra i leader del gruppo.

Nazionali

Incredibile retroscena: ecco perché Messi ha litigato con Weghorst al Mondiale

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messi weghorst

A distanza di più di tre mesi dal termine del Mondiale in Qatar, spunta un curioso retroscena. La FIFA, infatti, ha svelato i motivi del famoso battibecco tra Messi e Weghorst al termine di Argentina-Olanda. Ecco cosa è successo tra i due attaccanti nel post partita.

messi weghorst

(Photo by Alberto PIZZOLI / AFP) (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Messi e il “Que miras, bobo?” a Weghorst: ecco cosa è successo

Dopo la vittoria ai calci di rigore dell’Argentina sull’Olanda, gli animi tra le due squadre erano chiaramente caldi. La sconfitta ha bruciato agli Oranje, che non hanno fatto mancare le polemiche a fine gara. Come spiegato dalla FIFA, tutto è iniziato al fischio finale del match. Weghorst, infatti, avrebbe provato a stringere la mano a Messi una volta finita la partita, ma il numero 10 avrebbe freddamente rifiutato. A seguito della risposta spiazzante, l’attaccante dell’Olanda ha continuato a parlare con alcuni giocatori dell’Albiceleste, fissando malamente Messi durante la famosa intervista post partita. Da lì, poi, la celebre risposta della Pulce: “Que miras, bobo?”.

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Qatar 2022

Inter, Lautaro Martinez “Questo è il mio miglior momento nel club”

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Inter Lautaro Martinez

L’attaccante dell’Inter e dell’Argentina Lautaro Martinez ha rilasciato una lunga intervista al portale TyC Sports, dove il centravanti ha parlato del suo periodo in nerazzurro ed ovviamente del trionfo Mondiale ottenuto con l’Albiceleste in Qatar. Di seguito le sue parole riportate da FCInterNews.

Inter Lautaro Martinez

(Photo by ISABELLA BONOTTO, Onefootball.com)

Inter, le parole di Lautaro in un’intervista a TyC Sports: “Questo è il mio miglior momento all’Inter. Al Mondiale sono arrivato infortunato, ma ora mi sento bene. Scaloni ha sempre avuto fiducia in me”

Il magico periodo all’Inter

Sono qui all’Inter da cinque anni, il lavoro quotidiano paga sempre. Essere capitano di questa grande squadra è un orgoglio e una soddisfazione. Ci sono stati tanti momenti in cui stavo bene, ma quello che sto attraversando oggi è il mio miglior momento da quando sono all’Inter. Dalla fascia di capitano ai tanti gol che ho segnato, sto giocando quasi tutte le partite con continuità e questo è sicuramente importante per me e per il club“.

Il Mondiale con l’Argentina 

Siamo entrati nella storia del nostro Paese. In un anno e mezzo abbiamo fatto tutto il possibile con la Nazionale. Sono arrivato infortunato per via di un problema alla caviglia rimediato contro il Viktoria Plzen in Champions League, ma non era il momento per lasciare il club anche perché Correa e Lukaku erano infortunati e non stavamo andando bene in classifica, avevamo perso tanti punti.

Non volevo abbandonare i miei compagni, ho fatto le infiltrazioni e ho giocato sul dolore. Per me era impossibile allenarmi con continuità, parlai con lo staff medico e dopo la gara contro l’Australia ho riposato per qualche giorno, poi dopo qualche altra infiltrazione mi sono riposato ancora. Ora mi sento bene“.

La partita contro l’Olanda e la questione rigori 

Non ho mai più guardato i miei gol al Mondiale. Nel secondo gol contro l’Arabia Saudita ero davanti alla difesa ma sul primo no, mi ha dato molta rabbia perché presumibilmente hanno commesso un errore nel rivederlo. È stato un errore tecnologico, si sono dimenticati di visualizzare un giocatore.

Nel quarto di finale gli olandesi avevano già parlato tanto di noi prima della partita, Parlavano tanto di noi, che li avevamo stuzzicati. La rabbia di Lionel Messi è stata importante perché ce n’è stata per tutti, nessuno ha avuto scampo. Il mio rigore è stato importante, un sollievo. Gli attribuisco grande importanza perché poi al Mondiale non sono riuscito a segnare, ma i compagni che sono entrati hanno fatto bene. Sono contento per tutti i ragazzi che sono entrati, in questo caso Julian Alvarez che ha giocato al mio posto e lo ha fatto nel migliore dei modi. Ci siamo incontrati, gli ho ovviamente detto che volevo calciare io. Uno è un attaccante… nel mio club tiro i rigori. In Nazionale quando Messi e Leandro Paredes non ci sono, tocca a me. In Copa América ho anche calciato. Hanno fatto l’ordine ed ero quinto e ho calciato contro l’Olanda“.

Il rapporto con Scaloni 

Ringrazio il CT Scaloni, mi ha sempre dato l’opportunità, si è fidato di me. Mi ha sempre parlato faccia a faccia, non nasconde nulla. La comunicazione è molto importante, molto buona per il gruppo“.

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Calcio Estero

Regalo pazzo di Messi ai compagni dell’Argentina: spesa di 210mila euro

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messi regalo

Non ha badato a spese Lionel Messi, che ha voluto fare un grosso regalo ad ogni suo compagno di squadra dell’Albiceleste, trionfante a Qatar 2022. Il numero 10 dell’Argentina, protagonista indiscusso al Mondiale, ha voluto festeggiare la vittoria nella Coppa del Mondo con un pensiero del valore di ben 210mila euro, ma dal valore simbolico molto importante. Ecco di cosa si tratta.

messi regalo

(Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Il costosissimo regalo di Messi per la squadra: 14 iPhone placcati in oro

Sono ben 35 gli iPhone d’oro che Messi ha commissionato per festeggiare a dovere la vittoria del Mondiale in Qatar. Ebbene sì, la Pulce ha deciso di regalare un iPhone 14 placcato in oro 24 carati per ogni suo compagno di squadra e dello staff dell’Argentina. La particolarità del presente, oltre al valore economico, è l’incisione su ogni smartphone. Infatti, dietro ad ogni telefono sono incisi nome e numero di ogni singolo giocatore, con il logo dell’Argentina a completare l’opera.

Lionel è uno dei clienti più affezionati di iDesign Gold. Si è messo in contatto con noi un paio di mesi dopo la finale della Coppa del Mondo. Voleva fare un regalo speciale a tutti i componenti della squadra e dello staff per celebrare la straordinaria vittoria. Non voleva però il solito regalo di orologi, così gli ho proposto iPhone dorati con incisi i loro nomi. L’idea gli è subito piaciuta”. Queste le parole del CEO di iDesign Gold, che ha customizzato i 35 iPhone.

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