Argentina, Scaloni tiene alta la guardia: “Noi favoriti? Non sempre vince il più forte”

Il commissario tecnico dell’Argentina Lionel Scaloni ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in merito all’imminente esordio mondiale dell’Albiceleste. La Nazionale sudamericana inizierà infatti il suo mondiale martedì 22 novembre contro l’Arabia Saudita nel Gruppo C. Le parole del tecnico riportate da TMW.

Argentina Scaloni
(Photo by Dean Mouhtaropoulos, Onefootball.com)

Argentina, Scaloni: “Mondale atipico, ma sappiamo cosa vogliamo fare. Di Maria è “piccante”. Paredes è fondamentale e sono contento che ci sia Dybala”

Occhio alle previsioni dai favoriti…

Stiamo bene ma non siamo certo invincibili, e meno in un Mondiale. Apprezzo due cose: la prima, è difficile battere questa Argentina, la seconda, è che questa squadra ha fatto breccia nella gente. Si è creata una gran chimica tra calciatori, tifosi, tecnici e dirigenti e resterà, comunque vada il Mondiale“.

Le prospettive per il Mondiale 

Difficile dire come andrà. È un Mondiale atipico, senza alcuna preparazione per me come per qualsiasi altro allenatore. Stiamo fronteggiando diversi problemi fisici e ci sono cose legate alla forma che non possiamo controllare. E poi c’è il Mondiale, che è una competizione molto traditrice, non sempre vince il migliore. Però sappiamo cosa vogliamo e come vogliamo giocare“.

Il valore aggiunto di Angel Di Maria e un dibattito “filosofico”

Lui, Angel Correa e Julian Alvarez sono i nostri giocatori ‘piccanti’. Più Leo ovviamente.  Nell’eterno dibattito argentino tra ‘biliardisti’ e ‘menottisti’, noi si può dire che siamo ‘menottisti’ quando abbiamo la palla e ‘biliardisti’ quando non l’abbiamo. Oggi il calcio non è solo una cosa, bisogna sapere che il rivale avrà la palla in un momento della gara e la cosa non deve generare alcuna ansietà, perché non si può controllare“.

Paredes, il geometra del centrocampo Albiceleste 

Ha avuto un’evoluzione tattica simile a quella di Pirlo, del quale ha la stessa tecnica: quando ha il campo davanti a lui fa diventare tutto facile, e ha il passaggio verticale che apprezziamo molto. Vogliamo gente con il piede buono e uno o due che possano rompere le linee“.

L’arma Paulo Dybala 

Andare alla Roma è stata una scelta molto intelligente, perché la città è spettacolare e perché pensavo potesse diventare un idolo. Ha trovato un allenatore capace di sfruttarlo al meglio, il cambio mi è piaciuto. Noi ct guardiamo come un giocatore s’inserisce in una squadra, e Paulo si è incastrato alla perfezione tanto nella Roma come nella particolarità di Roma. E poi come persona è spettacolare, nel gruppo è fondamentale e gli vogliamo un gran bene“.