Atalanta, Demiral: “Ho scelto la Dea per Gasperini, io e CR7 siamo molto legati”

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Merih Demiral si racconta alla Gazzetta dello Sport e lo fa affrontando diversi temi: Atalanta, Juventus e Nazionale. In estate il difensore turco aveva “diverse offerte e sì, potevo anche andare all’estero. Ma alla fine mi ha convinto la possibilità di lavorare con Gian Piero Gasperini. Prima di accettare l’offerta nerazzurra, ho parlato con l’allenatore e capito che per me poteva essere una grande opportunità”. 

Riguardo al gioco del nuovo mister, Demiral dice così: “Ammetto che all’inizio è stata dura. Devi entrare nei meccanismi, cambiare mentalità, guardare sempre in avanti e prepararti a correre all’indietro. E soprattutto abituarti agli allenamenti intensi di Gasperini. Senza quelli fai fatica con questo gioco. Però credo sia il più adatto alle mie caratteristiche: mi piace cercare l’anticipo sull’attaccante, sfidarlo in continui duelli. E la parte divertente è che puoi sganciarti anche in avanti“.

Questa Atalanta è una squadra che non smette di stupire, ormai da anni “Siamo una bella squadra, con calciatori adatti per caratteristiche al calcio che vuole il mister. Non so se stiamo facendo qualcosa di speciale, ma ciò che si prova a giocare in quest’Atalanta è che tutto è possibile“. In merito allo scudetto, segue il suo allenatore “sull’argomento sposo la linea Gasperini: finché non sono primo in classifica non ne parlo“.

Poi un pensiero su CR7: “Io e Cristiano siamo davvero legati, lui mi ha sempre aiutato molto e ci sentiamo spesso su whatsapp. Lo considero una delle persone più speciali che abbia mai incontrato” e poi ancora “posso tranquillamente dire che è meglio avere Ronaldo nella propria squadra che in quella avversaria. Riesce sempre a fare la differenza. Guardate il girone di Champions: senza CR7 il Manchester United sarebbe passato? Nah…“.

Il suo ultimo pensiero va alla sua Turchia, che negli spareggi per accedere al mondiale dovrà affrontare proprio il Portogallo di Cristiano: “La mia Turchia può giocarsela, anche se il Portogallo è una delle nazionali più forti al mondo. E se passassimo, poi forse ci toccherebbe l’Italia. Occhio, non siamo più quelli dell’Europeo. A giugno non eravamo ancora pronti. Ci mancava esperienza e l’Italia era davvero forte. Dovessimo ritrovarci in primavera, sarebbe un’altra partita”.