Atalanta, tra tanta amarezza e consapevolezza di poter fare l’impresa

Atalanta Real Madrid

(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

L’Atalanta è uscita sconfitta a testa altissima dall’andata degli ottavi di finale di Champions League. Un episodio valutato male dall’arbitro tedesco Stieler ha cambiato il match e ha suscitato un turbinio di critiche. La squadra di Gasperini, però, è riuscita ad adattarsi in uno stile di gioco che normalmente non si addice all’Atalanta: la difesa totale. I nerazzurri avevano continuato a giocare senza cambiare schema dopo l’espulsione di Freuler, ma l’infortunio di Zapata ha complicato ulteriormente i piani. Lo 0-1 e l’impossibilità di giocarsela alla pari ha riempito di rabbia ed amarezza l’Atalanta, ma c’è anche la consapevolezza che nulla è deciso e che a Madrid la squadra può avere la forza di ribaltarla.

La squadra di Gasperini ha messo in campo una grande prova di orgoglio e tutti i giocatori si sono spesi per difendere la causa. Maehle e Gosens hanno percorso la fascia un numero infiniti di volte e sono arrivati stremati alla fine del match. Pessina ha dimostrato ancora una volta di essere un centrocampista totale, capace di fare ottimamente entrambe le fasi. Ci si aspettava qualcosa di più da Muriel in un’occasione e sicuramente da Ilicic. La sua mezz’ora in campo è stata poco utile nel lavoro della squadra e Gasperini l’ha sostituito con Malinovskyi, più abile a tornare in difesa.

Non si deve fare finta, però, che fosse un Real Madrid al suo massimo. Le assenze molto importanti hanno aiutato l’Atalanta a difendere il risultato fino al gol di Mendy, ma difficilmente ci sarebbe riuscita con Benzema e compagni. Tuttavia, questa amarezza e questa consapevolezza possono essere fondamentali per l’Atalanta in vista del ritorno a Valdebebas. Lì la squadra se la giocherà a viso aperto senza dover difendere nulla. Il Real Madrid recupererà giocatori, ma se la squadra di Gasperini gioca al meglio diventa complicato per qualsiasi avversario.