Avv. Grassani: “Il Napoli non ha violato le norme, calciatori potevano giocare”

Grassani Napoli

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Nella giornata di ieri il Napoli, Aurelio De Laurentiis ed il responsabile sanitario del club partenopeo Raffaele Canonico, sono stati deferiti dalla Procura Federale, ciascuno a titolo diverso, per aver fatto giocare tre calciatori posti in quarantena durante la partita Juventus-Napoli del 6 gennaio (poi finita 1-1). Si tratta dei calciatori Stanislav Lobotka, Amir Rrhamani e Piotr Zielinski, i quali dovevano rimanere in quarantena domiciliare sino al 9 gennaio, come disposto dall’ASL Napoli 2-NORD, secondo il provvedimento emanato dalla Procura FIGC.

Di questo, ha parlato l’Avvocato Mattia Grassani, difensore del Napoli, il quale intervistato dal Corriere dello Sport ha spiegato la posizione del club: “Ritenevamo, nella fase delle indagini condotte dalla Procura Federale, di avere, attraverso la dettagliata deposizione resa dal Presidente De Laurentiis e con la produzione dei documenti provenienti dalle ASL, di avere dimostrato la totale estraneità sia del Club, sia dei suoi massimi dirigenti. Ritenevamo e riteniamo di essere dalla parte del giusto e di avere rispettato tutte le norme in materia di Covid, sia quelle statuali che quelle sportive”.

L’Avvocato Grassani, già difensore del Napoli per la vicenda legata a Juve-Napoli del 2020, ha continuato: “Ce lo scrivono tutte le ASL coinvolte che sia il Napoli, sia il responsabile sanitario, sia i giocatori, in occasione della trasferta di Torino, hanno rispettato le prescrizioni impartite. E chi non ha  violato, come nel caso di specie, le circolari emanate dal Ministero della Salute non può essere assolutamente sanzionato, in nessun ambito, meno che mai in quello sportivo che si riporta e ritiene vincolanti le circolari ministeriali”.

Sui protocolli sanitari rispettati: “La società è sempre stata molto attenta ai protocolli sanitari, ha adottato circolari interne su questo delicato tema. Nessun giocatore è mai sceso in campo senza che ne avesse titolo, e questo non solo in occasione di Juventus-Napoli. Nella situazione in esame, non esistono responsabilità addebitabili al club ed ai suoi dirigenti. De Laurentiis è di una serenità unica perché forte della verità dei fatti. Il suo primo pensiero ha riguardato e riguarda la salute delle persone”.