Altro Italia

Bakayoko, il comunicato del Sindacato di Polizia dopo l’accaduto

Ha fatto notizia nella giornata di ieri la disavventura capitata al centrocampista del Milan Tiémoué Bakayoko. Il mediano rossonero è stato infatti fermato per le strade di Milano da una volante della polizia, che ha poi perquisito il giocatore e puntato le armi di servizio verso il calciatore.

(Photo by Marco Luzzani, Onefootball.com)

Bakayoko, Il sindacato di Polizia risponde dopo l’accaduto con il giocatore. “Operazione meticolosa e svolta da regolamento”

Ovviamente poi la questione è rientrata, con gli agenti responsabili dell’episodio che hanno ammesso lo scambio di persona, successivamente al riconoscimento dell’identità del giocatore del Milan.

La polemica però è montata nelle ore successive e il Sindacato di Polizia ha voluto chiarire la situazione, lodando comunque il lavoro svolto dagli agenti in servizio. Il comunicato è riportato da Calcio e Finanza.

Come da regolamento avevano le armi in pugno e tenevano sotto tiro i due uomini fermati. Ci congratuliamo per la meticolosità dell’operazione che ha visto coinvolti poliziotti giovanissimi ma preparati e ha mostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, quanto sia importante il fattore umano per la sorveglianza del territorio. 

Ci ricordiamo ancora di quando, tempo fa, nei pressi della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, una pattuglia si scontrò con un pericoloso terrorista, poi rimasto ucciso. Allora gli agenti vennero chiamati eroi, oggi sono diventati dei razzisti, per di più sprovveduti. Miracoli del web e di chi non riesce a fare a meno di gettare discredito sulle forze dell’ordine. Bravissimi ragazzi. Siete l’orgoglio di questo Paese“.

Ad intervenire anche la Polizia di Stato che con una breve dichiarazione ha spiegato i motivi dell’utilizzo della armi da parte delle Forze dell’Ordine.

Con riferimento al video diffuso in data odierna, relativo ad un controllo effettuato da un equipaggio dell’UPG-SP a carico del calciatore del Milan Tiémoué Bakayoko, si rappresenta che lo stesso, occorso in un contesto operativo che giustificava l’adozione delle più elevate misure di sicurezza, anche in funzione di autotutela, si è svolto con modalità assolutamente coerenti rispetto al tipo di allarme in atto. Identificata la persona e chiarita la sua estraneità ai fatti per cui si procedeva il servizio è ripreso regolarmente, senza alcun tipo di rilievo da parte dell’interessato“.

Share
Published by
Riccardo Tanco