Barça, Laporta: “Xavi? Ho sempre detto che sarà nostro allenatore. Ma non so quando”

(Photo by David Ramos/Getty Images)

Il Presidente del Barcellona, insieme all’allenatore ad interim Sergi Barjuan, hanno parlato in conferenza stampa dopo l’esonero di Koeman. Laporta ha rilasciato diverse dichiarazioni sul prossimo tecnico dei blaugrana ed ha parlato anche di Xavi: “Abbiamo provato con Koeman e chiunque arrivi avrà il nostro pieno appoggio, perché aspiriamo a vincere le competizioni che stiamo affrontando. Al Barça non ci sono stagioni di transizione. Il calcio non è empirico e tutto è possibile”.

Uno dei più papabili è senza dubbio Xavi: “E’ in un processo molto interessante, ho ottime referenze da persone che lo conoscono meglio in questo aspetto. Parlo spesso con lui. Quando abbiamo dato a Koeman un margine di fiducia, dovevamo darglielo. Ho un rapporto amichevole con Xavi e abbiamo parlato in questi mesi. La mia opinione è molto buona su di lui. Ho sempre detto che un giorno sarà l’allenatore del Barça. È una persona che vive per il calcio, è un uomo del Barça e lo ha come obiettivo prioritario nella sua vita. Quello che penso è che ho un ottimo rapporto con lui e che ha un ambiente magnifico. Vedremo come tutto si evolve, perché non ho cambiato idea su Xavi. Da quando è partito per il Qatar ho detto che sarebbe stato l’allenatore del Barça. Quello che non so è quando. I rapporti che abbiamo sono molto buoni. Non ho seguito Al Sadd. Tutti i feedback che riceviamo sono positivi”.

Sergi Barjuan? Gli ho detto di essere sé stesso, di avere ambizione e di non aver paura di provare altre soluzioni. Dobbiamo riportare la voglia di giocare e la gioia. Chi ha vissuto il Barça, come Xavi, può darti degli indizi e può vedere alcune delle situazioni che devi affrontare”.

Koeman? E’ una leggenda del Barça e dovevamo ringraziarlo per lo sforzo che ha fatto. È quello che ho detto a Ronald, buona fortuna e grazie mille. Forse dovevo prendere la decisione prima, ma ho scelto ora. Abbiamo fatto il possibile per dargli un margine, era giusto, una questione di rispetto”.