Barcellona, il cardiologo di Aguero spiega i motivi del ritiro

(Photo by Alex Caparros/Getty Images)

Sergio Aguero ha lasciato il calcio giocato all’età di 33 anni, in seguito alla diagnosi di un’aritmia ventricolare, raccolta dopo il malore che ha colpito l’argentino durante il match contro l’Alaves. Il suo cardiologo, Roberto Peidro, ha parlato alla radio argentina Radio con vos del problema riscontrato nel calciatore. Ecco le sue parole, riportate da Rmcsport:

 

Sui rischi nel continuare la carriera
“Questa operazione è stata fatta da un professionista numero uno al mondo ed è stato un successo, ha detto il medico a Radio con Vos . Penso che abbia tutte le possibilità di andare molto bene. (…) Crediamo che una prestazione elevata in questa fase della sua carriera, dove ha raggiunto l’apice, comporterebbe rischiare la vita con un sovraccarico cardiaco, fisico e mentale, quindi il consiglio era di smettere”.

Sul momento della decisione
“E’ una decisione condivisa. Era molto in ansia e quando ho visto lo studio, la prima cosa che gli ho detto è stata: ‘se fossi mio figlio, direi: fermati qui’. L’ha presa così quello e poi è venuto il dottor Josep Brugada e ha parlato anche con lui e sua madre. Abbiamo pensato che fosse la decisione migliore. “Le aritmie probabilmente si sarebbero ripetute o forse non si sarebbero ripetute, ma non possiamo esserne sicuri. Eventuali dubbi gli ho detto che saremmo andati tutti stai calmo e anche lui la vedeva così”.

Sull’ipotesi legata al Covid
“Non c’entra niente, non è miocardite Covid. Inoltre non è correlata all’aritmia che aveva da adolescente. Fino all’annuncio, non ho parlato con nessuno perché fa parte del segretezza. Sergio mi ha dato il permesso di parlare con i media e spiegare”.