Bayern Monaco, forza e calma di chi non ha concorrenza

Bayern Monaco

(Photo by Sebastian Widmann/Getty Images)

Se perdi due partite in pochi giorni e, mezza stampa rimane incredula perché, quelle sconfitte sono il doppio di quante se ne siano incassate l’anno prima, qualcosa vorrà pur dire. Si parla ovviamente del Bayern Monaco che, tra il 2020 e l’inizio di questo 2021, ha ufficialmente conquistato il trono del palcoscenico europeo. La corazzata teutonica, verosimilmente, sta diventando un modello d’ispirazione per tutti i top club. Progetto giovane, solidità finanziaria, tradizione, spese oculate, regole da rispettare, visione di calcio in perfetto equilibrio tra spettacolo e concretezza. Il Bayern Monaco sembra la squadra perfetta.

Così ‘perfetta’ che, il successo del 2020, sembra solo un primo passo verso un ciclo che potrebbe durare a lungo. Si parla di ciclo europeo perché, in Germania, i bavaresi dominano già in modo incontrastato da 8 anni. Non che in Germania il livello sia scadente, basti guardare il Borussia Dortmund, nonché il progetto avveniristico del colosso Red Bull e del Lipsia. Semplicemente, il Bayern Monaco è il Bayern Monaco. In campionato i bavaresi, con 18 partite giocate, sono già in fuga: +7 sull’inseguitrice Lipsia, 53 gol segnati contro i 31 della squadra di Nagelsmann, ben 18 in più dei ‘secondi attacchi’ M’Gladbach, Eintracht e Borussia Dortmund.

In Champions League, il Bayern Monaco affronterà la Lazio. Impegno difficilissimo per la banda di Inzaghi che, però, può giocare con la spensieratezza di chi sa che affronta il meglio in circolazione. Il calo dei giganti europei Real Madrid e Barcellona, unitamente alle difficoltà dei gioielli degli sceicchi Psg e Manchester City, suggeriscono che anche in Europa la concorrenza sia ben distante. Uno strapotere conquistato con un modello di calcio che, seppur connesso a logiche aziendali, ha sempre messo in primo piano il campo, lo sport, la voglia di essere ‘belli e vincenti’. I giocatori sono lo specchio dell’idea alla base: colpi importanti senza dimenticare i giusti parametri, talenti ma professionisti, concreti ma abili a sacrificarsi. Insomma, Lewandowski ma anche Muller, Sané ma anche Kimmich. Neuer ma anche Alphonso Davies. Chi può fermare questo Bayern così… perfetto?