Benevento, il dietro-front di Vigorito: “Resto, ma voglio lo stadio pieno”

Benevento Vigorito

(Photo by Francesco Pecoraro, Onefootball.com)

Dopo la notizia dell’addio dello scorso 28 maggio dove il presidente del Benevento Oreste Vigorito aveva preso la decisione di lasciare il comando del club campano a seguito di ina contestazione di parte della tifoseria.

Benevento Vigorito
(Photo by Francesco Pecoraro, Onefootball.com)

Benevento, il presidente Vigorito ci ripensa e rimane: “Apprezzamento della gente mi ha riempito di gioia”

In una conferenza stampa indetta oggi, il massimo dirigente delle Streghe ci ha ripensato e ha ribadito di voler confermare il suo impegno nel club e nei tifosi. Di seguito le sue dichiarazioni riportate da TMW.

Nei primi anni di presidenza avevo l’abitudine di saltare gli incontri con la stampa e con gli organi di informazione perchè preferivo parlare direttamente con la gente. In questo modo traevo linfa vitale per portare avanti il mio progetto e il mio percorso. In questo momento voglio socchiudere gli occhi e ricordare quello che ho visto in televisione qualche giorno fa“.

Sono orgoglioso dell’apprezzamento della gente, mi hanno reso un uomo felice perchè ho rivisto volti carichi di gioia. Come mi capita spesso quando guardo i nostri tifosi, vi assicuro che mi sono emozionato. E’ stato un fulmine a ciel sereno, darei le dimissioni ogni giorno pur di vedere una reazione del genere“.

E’ stato un anno apatico, sarebbe disonesto dire il contrario e dimenticare quale sia stato il motivo principale del mio passo indietro. Il disinteresse della gente mi preoccupava, non vedevo più i bambini allo stadio e mi rendevo conto che la maggior parte dei tifosi preferiva la poltrona agli spalti. Non è un discorso economico, sia chiaro, ma di stimoli e motivazioni. Poi c’è qualcuno che, in virtù di non so quale diritto d’opinione, non solo esprime dissenso ma emette anche sentenza chiedendomi di andare via“.

Ognuno può dire la propria, ci mancherebbe, ma la caccia alle streghe non mi piace. Il pallone è un mezzo per arrivare al cuore di un popolo che, grazie al calcio, per un paio d’ore dimentica i problemi della quotidianità. Non volevo che indifferenza, stanchezza e malumori potessero rovinare il mio approccio a questo sport meraviglioso. Un becero messaggio non cancella gioie e dolori di un percorso intenso, fatto di sudore e sacrificio“.

C’è l’ok per una convenzione che tarda ad arrivare, ho parlato al Sindaco delle opere di cui il Comune deve farsi carico. Qui al Sud abbiamo una brutta abitudine: avviare un dialogo sulla base di una lite. Bisognerebbe muoversi prima, è un vizio forse di noi napoletani. Ci sono tante cose sulle quali lavorare, non abbiamo mai ricevuto comunicazioni ufficiali e vorrei ricordare che non ho certo l’obbligo di fare il presidente di una squadra di calcio. Non potevo accettare, però, venisse meno il rapporto con il territorio e con la tifoseria“.

La prossima campagna abbonamenti sarà sorprendente, stavolta nessuno avrà scuse. Chiedo alla gente di tingere lo stadio di giallorosso perchè ne abbiamo bisogno. Affronteremo una stagione difficile e da soli non si va da nessuna parte“.

La prossima serie B sarà difficilissima. Sono retrocesse squadre di altissimo livello come Genoa, Cagliari e Venezia. Affronteremo il Parma, una potenziale corazzata. Dalla C arriverà il Bari, forse il Palermo. Presidenti come me, che lavorano da soli e ci mettono soldi e passione, sono merce rara. Mi sento un cacciatore con un fucile che spara a distanza di 100 metri mentre gli uccelli sono a 101. Solo insieme possiamo gioire e fare qualcosa di importante“.

La critica fa parte del gioco, non ho mai condannato il tifoso che democraticamente chiede un confronto. Forse mi si chiedono le cose in modo sbagliato. La gente che ha sostenuto sempre il Benevento mi troverà sempre a propria disposizione, non conta se sono dieci o mille. Godo di ottima salute, non ho nessuna voglia di andarmene in pensione, continuerò a fare il presidente a patto che tutto lo stadio sia pieno e segua l’esempio di quella curva Sud che non ha mai mollato nè smesso di sostenerci“.

Non ho bisogno dello stadio per onorare la memoria di mio fratello, potrei trascorrere il mio tempo libero giocando a golf o facendo mille altre cose. Invece ho comprato un sogno, il mio entusiasmo è direttamente proporzionale all’affetto e all’amore del popolo giallorosso. Non voglio essere pregato, ci mancherebbe, ma nella vita si deve dare il giusto valore alle cose. Sarà una campagna abbonamenti degna delle tasche di tutti, aiuteremo chi ha bisogno di aiuto senza che ce lo chiedano. Costruiremo una rosa dignitosa, in grado di darci soddisfazione e che sudi la maglia dal primo al novantesimo in ogni partita. Apriremo le porte degli allenamenti sperando non ci siano soltanto i 6-7 curiosi, ma tanta gente che ama i colori sociali“.