BentornAto: ricomincia il campionato più bello del mondo

Il campionato più bello del mondo

Photo LaPresse - Fabio Ferrari

A scanso di equivoci: probabilmente non è il campionato più bello del mondo, ma partiamo per gradi. Di cosa si parla? Vero, sì, c’è prima da specificare di cosa si parla. Ecco, si parla della Serie A. Per chi è ancora al mare, ci legge dalla spiaggia e deve fare ombra sul cellulare per poter guardare lo schermo, è bene prima di tutto ricordare ciò che accade nel mondo: ricomincia il campionato di Serie A. Palla al centro alle ore 18:30 di oggi, magari è una buona scusa per lasciare gli altri in spiaggia ed andare al bar per un aperitivo: c’è Verona-Sassuolo e Inter-Genoa, un buon inizio.

Un passo indietro

Capito di cosa parliamo? La Serie A, il campionato italiano che sperava di poter fare qualche passo avanti rispetto alla mediocrità toccata negli ultimi anni e che, invece, probabilmente ha fatto qualche ulteriore passo indietro. Via Donnarumma, uno dei migliori portieri al mondo; via Lukaku, uno degli attaccanti più forti al mondo; via Hakimi, uno degli esterni più interessanti del mondo; via Ribery che, seppure in là con gli anni, regalava ancora lampi di classe e tecnica sopraffina, giocate e dribbling d’altri tempi proprio quei tempi in cui la Serie A dominava l’Europa; via anche De Paul, uno di quei calciatori che ancora dava speranze al nostro campionato per un futuro migliore. Sostituti? Pochi, se non nessuno. Il Milan ha preso Maignan che ha sicuramente delle grandi potenzialità, ma ancora tutte da dimostrare. La Roma ha preso Abraham per sostituire Dzeko e la coppia che formerà con Shomurodov potrà regalare sorprese, ma siamo sempre sul campo delle potenzialità. Interessanti gli arrivi di Dumfries, Kaio Jorge e Nico Gonzalez, così come di prestigio sono gli acquisti di Giroud e Rui Patricio, ma se confrontiamo questi nomi con chi il nostro campionato l’ha lasciato… signori, parliamo di un passo indietro.

Mediocri campioni d’Europa

Mediocri, sì, eppure campioni d’Europa. Otto undicesimi degli 11 titolari di Mancini all’Europeo appena vinto, provengono dal nostro campionato ed anche gli altri hanno comunque giocato gran parte della loro carriera in Italia. E sì, forse gli Azzurri non fanno dei singoli il loro punto di forza, ma tattica, agonismo, capacità di fare gruppo e di soffrire sono caratteristiche sviluppate e collaudate in Serie A. Il campionato italiano resta quello più formante dal punto di vista tattico e caratteriale: se si è campioni qui, indipendentemente dalla qualità degli avversari in campo, lo si è in tutto il mondo. Da noi non si vince con la giocata, con il campione, con il colpo di classe, da noi si vince con la testa, con l’intelligenza tattica, con la pazienza. La Serie A resta il teatro perfetto per chi ama la tattica, gli schemi, le mosse da scacchisti ed i movimenti studiati in allenamento. E sotto questo punto di vista, sì, il nostro campionato è il più bello del mondo.

Panchine d’oro

Non a caso abbiamo richiamato in “patria” alcuni dei migliori allenatori del palcoscenico europeo: da Mourinho a Max Allegri, da Maurizio Sarri a Luciano Spalletti, così come potremo continuare a gustarci le partite delle squadre di Gasperini, Italiano, Simone Inzaghi, Pioli e Juric. Sarà interessante, inoltre, riscoprire Andreazzoli ed il suo Empoli e scoprire per la prima volta in massima serie Dionisi e Zanetti. Anche in panchina qualche addio illustre non può mancare: la Serie A perde Antonio Conte, Claudio Ranieri e Roberto De Zerbi. ma ridà una chance a Di Francesco ed a Thiago Motta. Il campionato delle panchine sarà pure il campionato delle tv, perché anche dal punto di vista mediatico ci sarà da divertirsi e sarà senza dubbio uno show anche il post partita: come rinunciare ad un faccia a faccia tra Allegri e Sarri o tra Spalletti e Mourinho? Tutti seduti sul divano, anche per molto più di novanta minuti.

Il campionato più bello del mondo

Ricomincia allora il campionato più bello del mondo, quando non si gioca a calcio. Sì, perché da noi in Italia il calcio è bello soprattutto prima e dopo la partita: quando si studia la tattica e quando si discute della sfida appena giocata. Ma anche nei bar e, finalmente, sugli stadi. Perché anche se meno avvincente di una volta, meno ricco di campioni e sfide affascinanti, il nostro calcio torna a poter essere vissuto negli stadi. E questo, oltre ogni altra ragione al mondo, rende questo campionato, che parte dopo una stagione e mezza di silenzio assoluto, il campionato più bello del mondo.

Buona Serie A a tutti. Si ricominciA.