Bosnia-Italia, Evani: “Tanti sacrifici fatti per arrivare fin qua”

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Con la vittoria nell’ultimo turno di Nations League contro la Polonia, l’Italia si è presa la vetta del girone. Domani gli Azzurri, a Sarajevo contro la Bosnia con una vittoria hanno la possibilità di qualificarsi per la fase successiva della competizione. In panchina ci sarà ancora Alberico Evani, chiamato a sostituire Roberto Mancini positivo al coronavirus. Evani ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:

Sappiamo già che la Bosnia è un’ottima squadra, nonostante in questa Nations League i risultati ottenuti non siano stati positivi. L’abbiamo affrontata tre volte, due volte siamo riusciti a vincere e in un’occasione abbiamo pareggiato, ma è una nazionale che ci ha sempre creato dei grossi problemi. Abbiamo lavorato per limitare i rischi, è vero che mancherà Dzeko ma hanno altri calciatori in grado di sostituirlo. Noi dobbiamo essere superiori a livello di squadra per vincere la partita“.

“Dispiace che Roberto Mancini non sia presente. Anche lui ci teneva tanto ad esserci, cercheremo di non far sentire la sua assenza. Siamo arrivati fin qua grazie ai sacrifici e al lavoro svolto, ci stiamo meritando tutto ciò che stiamo ottenendo. Ora abbiamo la possibilità di arrivare primi nel girone, manca solo l’ultimo step, daremo tutto per vincere la gara di domani”.

“Rispetto alla formazione che ha battuto la Polonia cambieremo poco. In ogni caso noi stiamo lavorando ad un progetto da due anni, la crescita che abbiamo ottenuto è stata veramente importante. Al di la del risultato di domani, questa squadra è proiettata in alto”.

“Noi cerchiamo di fare del nostro meglio con i giocatori che vengono qui con entusiasmo. Noi non siamo fatti per fare polemica, è vero che purtroppo quando vengono da noi i calciatori ci sono delle squadre che gli viene a mancare quasi tutto l’organico, perché non ci sono solo gli italiani. Si trovano a rischiare qualche infortunio, qualche giocatore più affaticato. Credo che poi alla fine sia un vantaggio per tutti, perché tutto il movimento ne trae beneficio. I loro giocatori hanno più valore quando giocano in Nazionale”.

“Non vedo un rischio appagamento da parte dei calciatori. Abbiamo a che fare non solo con bravi giocatori ma anche con ottime persone. Sanno valutare tutto questo, sanno che sono finiti i tempi dei complimenti. Nella vita, ma soprattutto nel calcio, quello che hai fatto ieri non conta più. Serve quello che farai domani sera. Noi siamo impegnati a raggiungere questo risultato”.