Casa Italia: gli ultimi aggiornamenti dal ritiro degli azzurri

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Photo: Matteo Gribaudi/Image

L’Italia di Mancini è imbattuta da 30 partite ed è riuscita a eguagliare la striscia più lunga della sua storia. Furono 30 tra il 1935 e il 1939 con tecnico Vittorio Pozzo. Dopo le prime tre partite contro la Turchia, la Svizzera e il Galles, gli azzurri arrivano agli ottavi con sette gol fatti e nessuno subito. Ha effettuato 60 conclusioni nella fase a gironi, con una media di 20 tiri a partita. La prossima sfida sarà quella contro l’Austria a Wembley in programma questo sabato. La Nazionale è rimasta imbattuta negli ultimi 13 match contro l’Austria, l’ultima sconfitta degli azzurri risale ad una storica amichevole del 1960, che terminò 2-1. In Casa Italia ci si allena in vista del match, cercando di sfoggiare uno dei punti chiave della rosa, l’alta velocità.

 

Casa Italia: le ultime notizie sulla nazionale

Fino ad adesso gli azzurri hanno disputato dei veri grandi match, ricchi di fantasia e tecnica. Al momento in ritiro si pensa solo match di sabato contro l’Austria, apparentemente senza grandi problemi. Oggi gli allenamenti, di questa mattina a Coverciano sembrano essere andati a buon fine. Ma qualche dubbio, per la rosa di Mancini potrebbe presentarsi. Giorgio Chiellini, alle prese con un problema al flessore, che lo ha costretto a saltare tutta la sfida con il Galles, ha continuato anche oggi a lavorare, con un allenamento personalizzato. Il suo obiettivo principale è quello di essere presente questo sabato. Ma questa “corsa” verso il recupero potrebbe essere anche un grave errore. Non dimentichiamoci che, in caso di vittoria, il nostro prossimo match sarebbe contro il Belgio. Tra i più in forma ci sono Insigne, Immobile e Berardi. L’attaccante del Sassuolo si è allenato regolarmente in gruppo a dimostrando di aver recuperato.

 

 

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Le parole di Beppe Signori

In una intervista, pubblicata sul proprio profilo ufficiale Instagram, l’ex attaccante Giuseppe Signori ha affermato: “Si vedeva già che poteva essere un leader anche fuori dal campo. E’ sempre stato considerato anche ai tempi della Sampdoria l’allenatore in campo, quindi non si è trovato molto in difficoltà nell’esserlo veramente. E’ sempre stato uno di grande personalità anche quando giocava. Ovvio che adesso la differenza e la difficoltà è nel saper gestire dei giocatori, perché si sa, quando giochi puoi fare affidamento su te stesso, quando sei allenatore devi fare affidamento su quello che insegni ai tuoi giocatori, quindi con una responsabilità sicuramente diversa e indiretta”.