Champions League, le migliori partite del 2020: Atalanta-Valencia 4-1

(Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Impresa, capolavoro, miracolo. Sono tutte definizioni che ben si attagliano alla partita più importante della storia recente dell’Atalanta. Sia per il valore in sé del match, sia, soprattutto, per il risultato. I bergamaschi si sono qualificati per la prima volta alla Champions League dopo una stagione eccezionale, chiusa al terzo posto, a pari punti con l’Inter. Posizione che gli vale l’accesso alla massima competizione europea, premio alla perseveranza e al bel gioco espresso dalla Dea di Giampiero Gasperini.

Solo che i bergamaschi non hanno alcuna intenzione di fare la comparsa, né la squadra materasso. E dopo un pessimo avvio, del tutto comprensibile per una debuttante, l’Atalanta risale la china. Il tonfo dell’esordio, 4-0 contro la Dinamo Zagabria, diventa presto un ricordo sbiadito. La vittoria, rotonda (3-0) in casa dello Shakhtar Donetsk, vale una qualificazione agli ottavi di finale del tutto impensabile due settimane prima. L’urna di Nyon, poi, sarà magnanima, perché l’accoppiamento dice Valencia, che tra le teste di serie è, almeno sulla carta, la più abbordabile.

Concetto che Gasperini, il Papu Gomez, Ilicic, Hateboer e compagnia bella, declinano in modo peculiare. La partita di andata, a San Siro, è un appuntamento con la storia, e il Meazza per una sera diventa un’enclave bergamasca nella città meneghina. La gara, invece, è senza storia, gli equilibri saltano dopo soli 16 minuti, con la rete dell’1-0 di Hateboer che fa esplodere lo stadio. Da lì in poi, va in scena un vero e proprio monologo a tinte nerazzurre. La Dea spadroneggia, fa quello che vuole, e poco prima dell’intervallo (42′) arriva il raddoppio, bellissimo, firmato da Ilicic. La musica non cambia nella ripresa, con l’Atalanta che segna ancora due volte, prima con Freuler (57′) poi ancora con Hateboer (63′), mattatore e protagonista della serata. Un poker che taglia le gambe al Valencia, impotente, ma capace di trovare la rete del definitivo 4-1 Cheryshev (66′).

Troppo poco per nutrire qualsiasi speranza di rimonta nella gara di ritorno, ultimo capitolo, simbolicamente, del calcio giocato negli stadi pieni prima del lockdown. La corsa della Dea, dopo il 3-4 del ritorno al Mestalla, si fermerà al primo turno delle final eight, contro il PSG, vendendo carissima la pelle. Chissà se, nel 2021, l’Atalanta riuscirà nell’impresa di far fuori la squadra più vincente della storia europea, il Real Madrid, e tornare tra le migliori otto di Champions League.