Costa: “Stadi aperti? Sì, ma all’inizio non al 100%”

Photo Alfredo Falcone - LaPresse

Le richieste delle società di calcio italiano sono chiare: c’è bisogno di riaprire gli stadi per poter respirare ossigeno, soprattutto dal punto di vista economico. La crisi che ha portato la pandemia non è indifferente e la riapertura degli impianti al pubblico, con relativi indotti, sarebbe ideale per i club in difficoltà economica. Se il Presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, al Corriere della Sera ha dichiarato che aprire al 100% è possibile, risponde, ai microfoni di Radio 24, il Sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa. Per lui, la questione è differente: “Oggi parlare di stadi mi sembra prematuro, dobbiamo valutare quello che sarà l’andamento delle prossime settimane. Per quanto riguarda gli stadi, possiamo sicuramente affermare che ci sarà la ripresa del campionato con il pubblico in presenza, con una percentuale inferiore al 100% almeno in una fase iniziale”.

Niente capienza totale, quindi, ma contingentata in base alla grandezza dello stadio. La Serie A ricomincerà il 22 agosto, ancora in piena estate, con le vacanze e gli spostamenti che potrebbero portare ad un aumento dei contagi. Già nei giorni scorsi, si sono verificati casi di giovani andati in gruppo a Malta e a Dubai, ora fermi nelle due nazioni per la formazione di un cluster. Per il Sottosegretario Costa, in ogni caso, decisive saranno le vaccinazioni: “Il dato positivo è che ad oggi 26 milioni di concittadini si sono vaccinati e siamo arrivati al 48 % della popolazione. Siamo in momento in cui gli italiani si stanno ancora vaccinando, e questo potrà modificare in positivo il quadro perché se aumenterà il numero dei vaccinati ovviamente la situazione non potrà che migliorare”, ha concluso il Sottosegretario, come riportato da Calcio e Finanza.