Da Antiste a Theo Hernandez: le “sliding doors” del mercoledì di Serie A

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Era il 1998. Gli Stati Uniti erano guidati da Bill Clinton, al secondo mandato, mentre in Italia Romano Prodi e Massimo D’Alema si davano il cambio alla guida del governo. In quell’anno uscì nelle sale cinematografiche un film intitolato “Sliding doors“, diretto da Peter Howitt e con Gwyneth Paltrow nel ruolo della protagonista, le cui vicende avevano un significato piuttosto semplice: a volte basta un momento, anche insignificante, per cambiare il corso della nostra vita di tutti i giorni. Ieri, a più di vent’anni dall’uscita di quella fortunata pellicola, ne è andata in scena la trasposizione in salsa calcistica sull’asse La Spezia-Milano.

Allo stadio “Picco”, al minuto 65, la Juventus è stata sul punto di capitolare definitivamente quando un cross di Maggiore ha pescato al centro dell’area Antiste, autore del gol del momentaneo vantaggio spezzino, ma la conclusione ravvicinata dell’attaccante ha trovato il salvataggio di Locatelli prima di varcare la linea bianca. Meno di 60 secondi più tardi Chiesa ha siglato il gol del 2-2, avviando la contro-rimonta juventina poi completata da De Ligt. Ma se Antiste avesse segnato il gol del 3-1 in favore dei padroni di casa, oggi delle difficoltà della Juventus si parlerebbe in termini assai più nefasti.

Poche ore dopo, a San Siro, il Milan ha faticato più del previsto per venire a capo del coriaceo Venezia. La chiave del successo rossonero ha però avuto un nome e un cognome: Theo Hernandez. Al minuto 59 Pioli ha gettato nella mischia il terzino francese al posto di Ballo Touré, venendo ripagato prima con l’assist per il primo gol di Brahim Diaz e poi con la rete che ha chiuso i conti e regalato momentaneamente la vetta al Milan, poi scalzato ieri dal Napoli vittorioso a Genova.

Momenti che cambiano le partite. “Sliding doors”, per l’appunto. Anche se Gwyneth Paltrow, in questi casi, non c’è.