Il possesso palla ed il rapporto con le prime dei top cinque campionati europei: il dato a favore

Dato possesso palla

(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Il tema più discusso del momento è inevitabilmente quello relativo al possesso palla. In Serie A il Napoli guida anche questa classifica, con 33′ 46″ di possesso palla. Subito dopo ci sono Monza e Fiorentina a completare il podio, con rispettivamente 31′ 00″ e 30′ 53″. Considerando la posizione in classifica e gli obiettivi delle due squadre rispetto alla capolista, questo non è abbastanza sufficiente per etichettare questo dato come “inutile”. Anzi, proprio come tutti i dati, è più indicato che vengano seguiti dalle argomentazioni per non rischiare di generalizzare troppo l’argomento in questione. Tanto può dipendere, ad esempio, dalla qualità delle varie rose nell’andare a concretizzare il possesso palla. O ancor più nello specifico, nella modalità in cui si sceglie di non vanificarlo negli ultimi metri. Tenere la palla, ad ogni modo, è anche uno strumento di difesa rispetto agli attacchi avversari.

A riguardo si è espresso anche Luciano Spalletti nella conferenza stampa, alla vigilia di Napoli-Lazio. “Con il possesso palla si decide dove andare a fare la partita. Poi è fondamentale saper alternare ritmi e dimensioni del possesso, ma qui poi si va in discorsi più profondi. Si dice gioco verticale… anche quello, si deve alternare perché dipende se gli altri ti vengono a prendere o meno, se vengono a prenderti la difesa deve salire…”. 

Tra possesso palla e squadre prime in classifica: il dato

La maggior parte delle squadre prime in classifica, ovvero l’80% tra i top campionati europei, primeggia anche per possesso palla. L’unica eccezione, al momento, la rappresenta il Manchester City, secondo dietro l’Arsenal, con il 65,5%. Segue il Barcellona con il 64,6% e il Bayern Monaco con il 62,6%, entrambe prime in Liga e Bundesliga. In Ligue 1 troviamo il PSG con il 60,6%, lo stesso del Napoli in Italia.

Inoltre, tra i top cinque campionati europei, quattro dei cinque capocannonieri, per media goal, appartengono a queste squadre. Guida la classifica Haaland con 1,12 (27 goal in 14 presenze). Subito dopo Osimhen con 0,95 (19 goal in 20 presenze) e Mbappé con lo 0,81 (17 goal in 21 presenze). Chiudono la classifica Lewandowski con 0,75 (15 goal in 20 presenze) e Fullkrug del Werder Brema con 0,66 (14 goal in 21 presenze).

Il Napoli ed Osimhen, primati incontrastabili

Dato possesso palla
 (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Un altro dato incorona la capolista indiscussa della Serie A: il Napoli di Spalletti. Gli azzurri sono l’unica squadra ad aver raggiunto le undici vittorie consecutive in campionato.  In ordine di posizionamento in classifica l’Inter, il Milan e la Lazio sono ferme a quattro mentre la Roma a tre. L’unica squadra che si è fermata più vicino al trend degli azzurri è la Juventus con otto. Per i bianconeri la possibilità di continuare ad aumentare lo score, si è spenta proprio durante la sfida al Maradona, persa 5-1. Inoltre qualora il Napoli dovesse battere la Lazio raggiungerebbe un’altra striscia di otto vittorie consecutive, con la possibilità addirittura di poter migliorare nelle prossime giornate il record precedente, in caso di una nuova imbattibilità prolungata. Tra i principali protagonisti di questo percorso del Napoli c’è indubbiamente Victor Osimhen. Il nigeriano in Serie A ha totalizzato 19 goal e 4 assist in 20 presenze, partecipando difatti al 40% dei 58 goal del Napoli. Invece con 4 presenze e due goal in Champions League, ha partecipato all’8,3% dei 24 goal.