Calcio in TV
Napoli-Lazio: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
Introduzione, probabili formazioni e come vedere in TV la sfida tra Napoli e Lazio, in programma questa sera alle 20:45 allo Stadio Maradona. Tutto su Calcio in Pillole.
Napoli-Lazio: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)
La giornata di Serie A si apre con una sfida di cartello. La gara vedrà contrapporsi, infatti, Napoli e Lazio, nello scenario di un Maradona ancora una volta gremito. Una partita che è garanzia di spettacolo, e di reti. L’ultimo scontro al Maradona, infatti, vide il Napoli prevalere per 4 a 0, con doppietta di un Mertens sopra le righe. L’ultima sfida è stata, invece, quella dell’Olimpico del 3 settembre, in cui Kim prima, e Kvaratskhelia poi decretarono il successo in rimonta dei partenopei. Lo storico tra i due club, in Serie A, consta di ben 133 precedenti con 54 vittorie azzurre, 41 pareggi e 38 successi biancocelesti.
Nelle ultime tre sfide al Maradona contro la Lazio, gli azzurri hanno sempre siglato almeno tre reti, raccogliendo altrettante vittorie. La proficuità offensiva è, d’altronde, un dato di cui Spalletti può fregiarsi. La squadra partenopea è quarta tra i top cinque campionati europei per reti realizzate (58 gol siglati con una media di 2,42 per match). Dinnanzi a sé soltanto i giganti di Bayern, City e PSG. È la logica conseguenza di un sistema capace di valorizzare i singoli, e di farsi apprezzare nella sua espressione collettiva. Il Napoli riesce in un calcio che fa della rapidità e scorrevolezza di manovra una costante. Un palleggio di grande tecnica ed autorevolezza, che pone gli azzurri come quarta squadra per possesso nei principali campionati del continente (una media di 60,6% e primato italiano).
È un calcio che non diniega la ricerca della verticalizzazione, spesso rapida ed immediata verso la trequarti avversaria. Principale beneficiario delle velleità offensive della squadra è Victor Osimhen. Il nigeriano, in gol da otto gare consecutive, ha sin qui siglato ben 19 reti in 20 presenze, con una media di realizzazione pari a 0,95, secondo soltanto ad Haaland (27 reti in 24 presenze con una media paria 1,12).
Tuttavia, il sistema di gioco dei campani non si avvale soltanto della propria produzione offensiva. La squadra di Spalletti giova, difatti, di una organizzazione e compattezza del reparto arretrato che consente al club di vantare la migliore difesa del campionato, e la top 5 nei maggiori campionati europei. I gol incassati, infatti, sono soltanto 15 (0,63 a partita). Per decretare l’ultima marcatura in passivo, bisogna risalire alla sfida con i giallorossi del 29 gennaio, ben cinque partite or sono.
Ulteriore dimostrazione della dimensione che i partenopei hanno saputo raggiungere l’evidenza di una classifica che recita 65 punti (2,71 per gara). Non soltanto il più ampio margine sulle inseguitrici, ma anche il maggior numero di punti raccolti tra le capoliste dei top cinque campionati.
Napoli-Lazio: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
(Photo by Marco Rosi – SS Lazio/Getty Images)
Una sfida, dunque, ai limiti del proibitivo per la Lazio. I biancocelesti, tuttavia, non potranno concedersi a passi falsi con eccessivo abbandono. La classifica in zona Champions vede una lotta serrata punto a punto, che racchiude cinque squadre in sei punti. Le aquile capitoline occupano la quarta posizione con 45 punti (1,88 per match). Se i punti che li separano, tuttavia, dal secondo posto sono due, la distanza dal quinto posto giallorosso è di una sola lunghezza.
I biancocelesti sono, inoltre, chiamati a garantire continuità. La squadra non ha, infatti, saputo avvalersi di una certa garanzia di risultato e prestazione. Le partite eccellenti non sono mancate, su tutte il successo contro i rossoneri di inizio anno. Ciononostante, l’espressione di un calcio convincente si configura come eccessivamente frammentario, e ben accompagnato da prestazioni di scarsa convinzione e tonfi clamorosi. In tal senso, l’avvicinamento alla gara del Maradona si avvale di un successo sulla Sampdoria non troppo convincente. I biancocelesti non hanno saputo fornire dimostrazione del calcio fluido e frizzante che si attendeva. Un fraseggio lento con l’aggravante della scarsa incisività sotto porta. Servirà, dunque, una Lazio diversa, e che sappia replicare quanto di buono visto per larghi tratti della stagione.
D’altronde, Maurizio Sarri è garanzia di gioco e diletto. I precetti del Sarrismo si distinguono in una Lazio che non si fa assolutamente dispiacere per espressione di calcio. Il sistema biancoceleste si avvale infatti di una sapiente e fluida gestione palla. Un fraseggio che può giovare della tecnica dei suoi interpreti, e che si caratterizza per efficacia e dominio della palla. Gli uomini di Sarri sono, infatti, quinti per possesso palla in Serie A (30′ 30″).
Il Sarrismo in salsa laziale può vantare anche una valida fruttuosità offensiva. La Lazio, con 40 marcature, è infatti quinta per reti realizzate, con una media di 1,67 a partita, a due sole lunghezze dal terzo attacco del campionato dell’Atalanta. Esemplificazione della qualità collettiva ed espressiva di una Lazio che, tuttavia, ha ancora molto da assorbire dei principi sarriani. È un processo che la squadra non ha ancora completato appieno. La squadra non è dominante nell’interezza di una gara, e non realizza in concretezza la notevole mole di gioco (e possesso) che essa produce, nonostante la statistica poc’anzi citata. A tal proposito pare utile ricordare come la Lazio si posizioni soltanto quattordicesima per tiri effettuati (279).
Particolare riconoscimento merita anche la retroguardia. Maurizio Sarri non è, infatti, soltanto maestro di spettacolo, ma anche un tattico apprezzato. Il reparto arretrato delle aquile è infatti tra i meno battuti del campionato. Con sole 19 reti subite (0,79 per gara) la Lazio è la seconda miglior difesa della massima serie, a pari merito con la Juventus. La media dei laziali si presenta come una delle più importanti, ad una quota che si potrebbe definire da scudetto.
Gli ex di Napoli-Lazio
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
L’unico ex, tra i ventidue in campo, sarà Elseid Hysaj. Il laterale albanese ha vestito la maglia azzurra dal 2015 al 2021, collezionando 177 presenze ed un gol. L’ex d’eccezione, però, non sarà in campo. Sulla panchina biancoceleste siederà colui che i tifosi azzurri porteranno a lungo nel cuore. Maurizio Sarri, ribatezzato alle pendici del Vesuvio ‘comandante’, ha guidato i partenopei dal 2015 al 2018, siglando anche il record di 91 punti nell’ultima stagione. Un tuffo in un piacevole passato, con gli occhi ben puntati sul futuro.
Probabili formazioni
(Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia. Allenatore: Luciano Spalletti.
Lazio: Provedel; Marusic, Patric, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. Allenatore: Maurizio Sarri.
Il match sarà visibile in streaming sulla piattaforma Dazn, con telecronaca di Stefano Borghi ed Andrea Stramaccioni. Sarà inoltre possibile assistere alla partita, in caso di abbonamento congiunto, sul canale 214 ‘Zona Dazn’ di Sky.
Calcio in TV
Napoli-Sampdoria: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
Introduzione, probabili formazioni e come vedere in TV la sfida tra Napoli e Sampdoria, in programma oggi alle ore 18:30 allo Stadio Maradona. Tutto su Calcio in Pillole.
Napoli-Sampdoria: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Si chiude il sipario sulla stagione per Napoli e Sampdoria, a sentimenti che mai più opposti potrebbero essere. I blucerchiati cercheranno, per quanto possibile, di onorare l’ultima gara di un campionato maledetto. Non un’impresa semplice. La Samp non vince a Napoli dalla stagione 1997/1998. L’ultima sfida risale al successo partenopeo targato Osimhen ed Elmas della seconda di inizio anno, mentre l’ultimo incontro al Maradona, invece, aveva visto il Napoli prevalere per uno a zero. L’ultimo successo ligure è un tre a zero, quando gli uomini di Ancelotti si arresero al capolavoro, di tacco, di Quagliarella. Lo storico tra i due club, in A, consta di 111 precedenti: 45 vittorie azzurre, 30 doriane e 36 pareggi.
Il Napoli non ha ormai nulla più da dire a quella che, negli anni, verrà ricordata come la stagione del ritorno alla storia. Ci si congederà da quel Maradona che spesso è stato teatro di esibizioni al limite dell’imperfettibile. Novanta minuti che serviranno da contrappasso al ritorno della maglia azzurra sul gradino più alto del podio, ed alla conduzione della coppa al cielo.
Una passerella che potrebbe rivelarsi occasione, quantomeno, utile a rinfoltire i numeri già straordinari del proprio nove. Con la doppietta al Bologna Osimhen ha siglato il suo venticinquesimo gol in 31 partite di A. 30 reti in 37 partite. L’ennesimo bomber di razza pura sbarcato alle pendici del Vesuvio. Un xG di 0,91 per gara ed una media gol di 0,82. I numeri di un attaccante straordinario che, a giusta ragione, è stato eletto miglior striker del campionato.
Senza un lavoro encomiabile ed impeccabile di staff e, soprattutto, compagni è tuttavia difficile cimentarsi nell’accezione della perfezione. Il Napoli quest’anno è stato quanto di più simile ad una macchina perfetta. Un sistema di gioco straordinario che non ha mai rinnegato la propensione alla proposta, all’atletismo ed al dominio. Il primato assoluto per possesso medio aprla chiaro. Un 34’22” che stacca l’Inter seconda e ferma a 31’27”.
Un’espressione di gioco tornata nelle ultime giornate alla migliore rappresentazione di sé, al netto di comprensibili rilassamenti. La doppia realizzazione conferma la prolificità del sistema offensivo azzurro, con i 75 gol complessivi (2,03 a partita) in Serie A che valgono il primato italiano. 93 realizzazioni in stagione. I numeri della capolista, che oggi saluta il suo popolo prima dell’attesa premiazione. Un’attesa lunga trentatré anni, e che giunge a coronamento del merito.
Napoli-Sampdoria: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
(Photo by Simone Arveda/Getty Images)
A cosa servirebbe menzionare i numeri della Sampdoria? È l’emblema Rica constatazione di un disastro sportivo, e di un dramma passionale. Un campionato in cui si fa fatica a salvare qualcosa, ed in cui nulla ha funzionato come avrebbe dovuto. Nella reiterazione del regresso, però, un ruolo cruciale, siamo sicuri, è assunto dal disastro peggiore di tutti. Una società inesistente, persistente nel guidare la squadra verso il baratro profondo della retrocessione. Il rettangolo di gioco, è dunque chiaro, risente di un pesce che ‘puzza dalla testa’.
Su di esso la Samp ha raccolto la logica conseguenza di quanto detto. L’ultimo posto, con soli 19 punti ed una media di 0,51. Sei partite necessarie a raggiungere tre punti. Un distacco dalla neopromossa Cremonese di otto lunghezze. Mai una speranza. Ultima per gol realizzati, 24 (0,65 per match), e per tiri effettuati (372). Il dato sulle patate effettuate – poco incoraggiante – vede i liguri al secondo posto, con un totale di 139. I gol incassati sono 69, con una media di 1,86 per partita. La peggior difesa assieme con i grigiorossi.
I numeri di un tracollo (in)atteso. L’emblema più compiuto di una disagrazia che, per fortuna, domani finirà. Il rammarico di regalare l’ultima presenza a quel capitano che mai si è risparmiato proprio nella partita in cui un club glorioso si accomiata dalla massima serie. Un finale più amaro che aspro e che, soltanto in parte, gli spalti amici potranno alleviare.
Gli ex di Napoli-Sampdoria
(Photo by Simone Arveda/Getty Images)
La sfida tra le formazioni di Napoli e Sampdoria sarà il match del doppio ex. Zanoli e Bereszynski hanno visto scambiarsi i ruoli nel mercato di gennaio. Il polacco, ex capitano (in seconda) dei liguri dall’alto delle 179 presenze in sei anni, era giunto in Campania portano il talento di casa Napoli al Marassi.
Inoltre, anche Manolo Gabbiadini ha vestito la maglia partenopea. Poche luci e tante ombre dal 2015 al 2017, con 16 reti in 56 presenze. Non ci si può, tuttavia, esimere dal menzionare quel che è oggi il capitano vero, indiscusso, dei doriani.
Fabio Quagliarella ha accompagnato la Sampdoria per sette anni, ma è soprattutto un napoletano di Castellammare ed ex azzurro. Nel 2009 arrivava a Napoli con l’ardore di infiammare il San Paolo. Undici reti in 34 presenze e l’amore del pubblico, poi l’impronosticabile e l’incomprensibile. La storia è nota ai più, e ci sarebbe poco da aggiungere sulle sventure che la vita privata può causare al professionismo. Dopo un solo anno, infatti, l’approdo alla Juventus.
Probabili formazioni
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Bereszynski; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Elmas, Kvaratskhelia, Osimhen. Allenatore: Luciano Spalletti.
Sampdoria: Ravaglia; Amione, Gunter, Nuytinck; Djuricic, Augello, Rincon, Ilkhan, Zanoli; L’eros; De Luca. Allenatore: Dejan Stankovic.
Il match sarà visibile in streaming sulla piattaforma Dazn, con telecronaca di Pierluigi Pardo e Dario Marcolin. Sarà inoltre possibile assistere alla partita, in caso di abbonamento congiunto, sul canale 214 ‘Zona Dazn’ di Sky.
Calcio in TV
Bologna-Napoli: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
Introduzione, probabili formazioni e come vedere in TV la sfida tra Bologna e Napoli, in programma oggi alle ore 15:00 allo Stadio Dall’Ara. Tutto su Calcio in Pillole.
Bologna-Napoli: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Sfida del bel gioco al Dall’Ara. Bologna e Napoli si affronteranno per quella che sarà l’ultima apparizione dei rossoblù tra le mura amiche. Occasione utile per poter vendicare il tre a due in rimonta degli uomini di Spalletti all’andata. Fu proprio Osimhen a porre il sigillo definitivo, al rientro dal primo infortunio stagionale. È sempre a tinte azzurre anche l’ultimo incontro in terra emiliana. Un due a zero di primo inverno con Lozano mattatore d’eccezione. L’ultima vittoria bolognese, contro gli azzurri, è datata 25 maggio 2019. Proprio al Dall’Ara fu Santander, nel finale, a regalare ai suoi il meritato sorpasso. I precedenti tra le due squadre constano di 137 incontri in Serie A: 49 successi azzurri, 41 bolognesi e 37 pareggi.
Proprio al termine di un campionato che, ne siamo certi, rimarrà nel storia del club, il Napoli sembra aver ritrovato piacevole abitudine alle velleità di due mesi or sono. La gara con l’Inter, non soltanto per lo spessore dell’avversario, regala al Napoli compiaciute soddisfazioni. La squadra riabbraccia virtù atletiche e tecniche che hanno potuto essere fattore della cavalcata tricolore. Contro i nerazzurri il Napoli ha riproposto la dinamicità ed intensità a cui aveva abituato. Un’aggressività che può denotarsi non soltanto in fase di non possesso. Gli azzurri hanno manifestato, difatti, una decisa frequenza nella proposta offensiva.
Ne ha beneficiato lo spettacolo, ed anche il tabellino. Il Napoli torna a segnare più di un gol in una partita dopo ben otto incontri. Dalla sfida del 4 aprile in Salento, la squadra aveva raccolto solo cinque realizzazioni. Delle tre reti ai lombardi potrà beneficiare la classifica dei gol fatti, che vede il Napoli in testa a quota 73 (2,03 a partita). Anche l’xG torna a livelli consoni, con l’1,85 della sfida del Maradona.
Un test, contro il Bologna, non soltanto per appurare il rodaggio di ritrovati meccanismi offensivi. Un’opportunità per rodare anche le capacità del reparto arretrato contro i talenti felsinei. Il Bologna, infatti, fu l’unica squadra di Serie A a siglare più di una rete al Napoli (con l’Udinese), nel girone d’andata. D’altronde, la retroguardia partenopea è la meno battuta del campionato. I gol incassati sono, infatti, soltanto 26 (0,72 per gara).
Bologna-Napoli: introduzione, probabili formazioni e dove vederla in TV
(Photo by Marco M. Mantovani/Getty Images)
Sognare è lecito, e la classifica lo consente. Il sogno europeo del Bologna esigerà i sei punti nelle prossime due gare, e l’ausilio delle contendenti (in campo e in tribunale). Con il successo di Fiorentina e Torino la classifica può indurre in errore. Il Bologna occupa infatti l’undicesima posizione, a quota 50 punti (1,39 a partita). Tuttavia, i giusti incastri, soprattutto le eventuali decisioni UEFA, potrebbero trasformare anche un ottavo posto in un potenziale settimo. Ottavo piazzamento che costerebbe soltanto tre punti.
Il recente ruolino di marcia lascia certamente ben presagire. I felsinei sono imbattuti da tre partite. Due pareggi ed una goleada contro la Cremonese. Non solo. Il Bologna assurge anche al vanto di ammazza-grandi del campionato. Nel girone di ritorno, sin qui, i rossoblù non hanno mai peros uno scontro contro una delle sette sorelle. Ad eccezione, dunque, del Napoli.
Il sistema di gioco che Motta ha introdotto in Emilia ha affascinato critica e tifosi. Soprattutto, hanno convinto i risultati. Una manovra che fa della velocità e della varietà di soluzioni in palleggio un concreto estetismo. Basti pensare al settimo posto dei rossoblù nella classifica relativa al possesso palla. Con una media di 29’45”, il Bologna si piazza sopra squadre come Milan e Atalanta.
Probabili formazioni
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Bologna: Skorupski; Posch, Bonifazi, Lucumi, Cambiaso; Schouten, Dominguez; Aebischer, Ferguson, Barrow; Arnautovic. Allenatore: Thiago Motta.
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Raspadori, Kvaratskhelia, Osimhen. Allenatore: Luciano Spalletti.
Il match sarà visibile in streaming sulla piattaforma Dazn, con telecronaca di Dario Mastroianni e Stefan Schwoch.
Calcio in TV
Fiorentina-Inter in tv: dove vedere la finale di Coppa Italia
Questa sera si assegnerà il terzo trofeo della stagione. Dopo la Supercoppa Italiana vinta dall’Inter nello scorso mese di gennaio, il campionato stravinto dal Napoli alcune settimane fa è adesso il turno della Coppa Italia. In un Olimpico tutto esaurito, Fiorentina-Inter si daranno battaglia per conquistare la coppa nazionale. I nerazzurri hanno già alzato al cielo di Roma il trofeo nella scorsa stagione mentre per i toscani il successo in Coppa Italia manca addirittura dalla stagione 2000-01 quando la squadra allora allenata da Roberto Mancini vinse nella doppia finale contro il Parma.
Il fischio d’inizio del match di questa sera è fissato alle 21:00. Ad arbitrare la partita sarà Irrati di Pistoia.
Fiorentina-Inter: dove vederla in tv
Il match tra Fiorentina-Inter sarà trasmesso in diretta ed in esclusiva in chiaro su Canale 5. La Finale di Coppa Italia sarà inoltre visibile anche in streaming. Sarà possibile seguire il match tramite l’app di Mediaset Infinity su dispositivi mobile come tablet e smartphone, oppure su pc e notebook collegandosi al sito della piattaforma. In alternativa, e sempre gratis, c’è il sito di Sportmediaset.
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