De Zerbi: “Il calcio non riguarda i ricchi o principi contro poveri”

De Zerbi hotel

(Photo by Alessandro Sabattini, Onefootball.com)

In una lunga intervista alla testata spagnola Marca, l’allenatore dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi ha parlato della sua carriera, del calcio italiano e sulla sfida Champions contro il Real.

D: “Dopo il suo passato in Italia (al Sassulo ndr), perché l’Ucraina?

R: “Perché lo Shakhtar è un grande club. Mi è piaciuto come la dirigenza mi abbia cercato. C’erano giocatori che mi piacevano molto“.

D: “Dopo questi mesi, hai trovato ciò che cercavi in Ucraina?

R: “Sì certo. Mi sento bene con i giocatori e i dirigenti. Era quello che cercavo. Sto bene e mi sto divertendo. C’è ancora molta strada da fare per quello che è la mia idea ma stiamo lavorando“.

D: “Cosa ti viene in mente quando pensi al Real Madrid?

R: “Butrageno, Hugo Sanchez, Michel…Quel Real che ricordo da bambino. Ma anche i Galacticos come Zidane, Ronaldo e Beckham. Per i più giovani CR7, Bale e le tre Champions di fila. Il Real è sempre il Real“.

D: “Da piccolo sei cresciuto con quel Milan che vinse 5-0 contro il Real

R: “Sì Milan-Real Madrid 5-0 a San Siro con gol di Ancelotti. é stato il momento in cui una squadra italiana si è imposta con più autorità. Si è vinto altre volte la Champions, ma quella finale col 4-0 alla Steaua, Van Basten, i tre olandesi poi il 4-0 al Barcellona di Crujff. Ma penso che il Milan di Sacchi è stato il più bello mai visto“.

D: “Credi ci sia del diverimento nel calcio professionistico?

R: “Vediamo. Da ragazzino ti arrabbiavi con chi veniva in campo e non giocava benissimo, ora ti arrabbi con l’allenatore che non capiscono niente. C’è sempre qualcuno con cui arrabbiarsi“.

D: “Torniamo alla partita di domani. Cosa pensai quando vedi il Real?

R: “é una squadra con un grande allenatore, che è un punto di riferimento per tutti i tecnici italiani. é una squadra che ha un mix di veterani che hanno vinto tutto come Modric, Casemiro, Kroos, Benzema, Carvajal e Courtois e giovani in rampa di lancio come Vinicius, Valverde, Militao, Rodrygo“.

D: “Daresti il Pallone d’Oro a Benzema? per te è superiore a Lewandowski?

R: “Decisamente. Per me è da anni il più forte attaccante centrale. Anche di Lewa. Lui è fortissimo, ma ho una leggera preferenza per Karim“.

D: “Come si ferma un attaccante così?

R: “Beh non lo so. Non c’è una ricetta. Sono giocatori che al momento chiave ti possono fare sempre male anche se li vedi un po’ in ombra per gran parte della partita. Dovremmo cercare di avere maggiormente il pallone e farlo avere meno al Real. Ma com detto, a lui bastano solo due palloni e magari ti fa due gol“.

D: “Come sarebbe uno Shakhtar con Benzema?

R: “Sono contento dei giocatori che ho. Se non rispondo così, qualcuno dei miei potrebbe dire come sarebbe il Donetsk con Ancelotti. E non mi piacerebbe. Sto bene così“.

D: “Stai trovando modo di far esprimere la tua identità di gioco allo Shakhtar?

R: “Non è una cosa facile, volere una cosa non è che poi si avvera. Parti con un’idea ma poi c’è anche l’avversario. Ma la mentalit non va mai cambiata a seconda di chi affronti. Bisogna giocare allo stesso modo con il Real e con l’ultima in classifica. Puoi cambiare strategia, ma non la tua persona. Devi dare il massimo sempre“.

D: “Cosa ne pensa dello Sheriff? unica squadra con 6 punti nel gruppo?

R: “Il calcio è bello per questo. Non scendono in campo i figli dei ricchi o dei principi contro gli operai. No in campo siamo tutti uguali. Per vincere dev segnare un gol in più del tuo avversario. Conta la maglia, non i soldi“.