Derby della Capitale, Lorenzo Pellegrini l’ultimo romano in campo

Lorenzo Pellegrini rinnovo

(Photo by VINCENZO PINTO/AFP via Getty Images)

Il derby di Roma, tra le tante unicità, vive anche di un legame viscerale dei suoi interpreti con la città e con la maglia, almeno storicamente. Un rapporto che, stasera, avrà un solo interprete: Lorenzo Pellegrini. A cavallo tra gli anni Novante e Duemila, i capitani Lazio e Roma erano Alessandro Nesta e Francesco Totti. Coetanei, cresciuti calcisticamente sulle rive opposte del Tevere, in quegli anni erano tra i migliori interpreti al mondo dei rispettivi ruoli. Difficile scovare nella memoria un difensore più forte, o un numero dieci più decisivo. Poi, la Lazio è rimasta orfana del suo capitano, ricucendo il rapporto con la città con il ritorno di Paolo Di Canio, laziale sfegatato e amatissimo dalla Curva. Francesco Totti, invece, era ancora lì, e dietro di lui crescevano Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi.

Oggi, con l’addio del terzino passato al PSG, quel filo si è spezzato, e l’unico in grado di riannodarlo è Lorenzo Pellegrini. entrato nel vivaio della Roma a nove anni, nel 2015 passa al Sassuolo, dove rimane per due stagioni. La Roma, però, si garantisce la possibilità di riacquistarlo, tenendo vivo il legame. Dal 2017, il suo è stato un crescendo, e in questa stagione, al fianco di Mkhitaryan, sembra aver trovato la definitiva consacrazione. Segna e ispira Dzeko, è fondamentale negli schemi di Fonseca, e anche Mancini difficilmente riesce a farne a meno.

Stasera, in un Olimpico deserto, sarà lui a incarnare la romanità. Con l’assenza di Danilo Cataldi, fuori per infortunio, tra i 22 in campo l’unico romano sarà Lorenzo Pellegrini. Interprete moderno del centrocampo giallorosso, ha della romanità un concetto ben diverso da quello di molti suoi, pur illustri, predecessori. Sostenendo, ad esempio: “Non sopporto l’idea che uno scudetto vinto qui ne valga dieci altrove. Io ne voglio vincere dieci”. Che sia Lorenzo Pellegrini il capitano del futuro della Roma è una certezza, la curiosità è tutta per il futuro stesso, che potrebbe rivelarsi ben più ambizioso del recente passato.