Diritti tv, il clamoroso flop (e caso) di Mediapro

Mediapro

Oggi raccontiamo il clamoroso flop (e caso) di Mediapro.

Sono state necessarie svariate settimane per chiudere il contenzioso tra la Ligue de Football Professionnel (LFP) e Mediapro per i diritti televisivi della Ligue 1 e Ligue 2. Il gruppo spagnolo, anche e soprattutto a causa delle pesanti perdite legate al Covid ed alle errate previsioni sugli abbonamenti (solo 600.000 le sottoscrizioni a fronte di una stima, ad inizio acquisizione, di circa 3,5 milioni), ha chiesto dapprima uno “sconto” sui diritti e, dopo settimane di trattative, chiuso la piattaforma televisiva “Telefoot” con la conseguente restituzione dei diritti fino alla stagione 2022/2023.

Mediapro si è rifiutata di pagare la rata in scadenza a ottobre di 172,3 milioni di euro e quella di dicembre, pari a 152,5 milioni.

A CHI ANDRANNO ORA I DIRITTI TV?

In corso per aggiudicarsi la trasmissione dei match di PSG (e non solo) ci sarebbero Bein Sports e la storica detentrice dei diritti del massimo campionato francese, Canal Plus. Le due emittenti, secondo le indiscrezioni, sarebbero pronte a accaparrarsi i diritti per una cifra vicina ai 700 milioni di euro.

MA FACCIAMO UN PASSO INDIETRO: CHI E’ MEDIAPRO?

Mediapro è uno dei principali gruppi di servizi audiovisivi in Europa. Con sede a Barcellona, ma presente con varie sedi in molte parti del mondo, il gruppo opera principalmente nella produzione e distribuzione di contenuti audiovisivi, anche attraverso canali proprietari, e nella gestione dei diritti sportivi.

Dal 2018 è sotto il controllo della società cinese di private Equity Orient Hontai Capital che, oltre a distribuire film e serie tv, ha investito nell’acquisizione dei diritti di eventi sportivi (inclusa, appunta, la Ligue 1). La società cinese ha investito, per il 54%, circa 1 miliardo di dollari.

Attualmente è responsabile della distribuzione globale dei match de La Liga, e detiene i diritti per la Formula 1 in Sud America, i diritti internazionali del campionato di calcio brasiliano, oltre che i diritti per la Spagna della Champions League e dell’Europa Leegue e di alcuni principali campionati europei tra cui Serie A, Ligue 1 e Bundesliga.

Mediapro è, però, soprattutto conosciuta per aver fondato in terra spagnola la pay tv Bein Sports Espana, insieme a qatarioti di Bein Sports.

L’ACCORDO (SALTATO) CON LA SERIE A

Mediapro è conosciuta anche in Italia per l’accordo con la Lega di Serie A. La società spagnola aveva ottenuto, mediante preaccordo (con un anticipo di 52 milioni di euro), l’esclusiva sul massimo campionato italiano per oltre un miliardo di euro. In questo caso, però, la figura di Mediapro era quella di mero intermediario, con la funzione di vendere a terzi (Sky, Mediaset, DAZN) la licenza dei diritti televisivi, massimizzando il ricavo.

La Lega di Serie A, dopo soli 60 giorni dal preaccordo, decise di risolvere il contratto a fronte della mancata presentazione delle garanzie, accordandosi poi con Sky e Dazn per la cifra record per il campionato italiano di 1,34 miliardi di euro a stagione.

LA STAMPA FRANCESE CONTRO MEDIAPRO

La stampa francese ha utilizzato nei confronti di Mediapro delle parole per nulla interpretabili: “La rapina del secolo”. Questo è il titolo, in primo piano, sulla caotica situazione generatasi in Francia sul fronte diritti televisivi.

Con chiari parallelismi alla serie televisiva di Netlix, “La Casa di Carta”, il volto di Jaume Roures, presidente di Mediapro, è stato associato alla maschera di Salvador Dalì (uno dei classici rapitori della serie vestiti di rosso).