Disastro Italia, Di Canio: “Sapevo che sarebbe andata a finire così”

L’ex calciatore e ora opinionista, Paolo Di Canio, si è espresso a Sky Sport sulla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di Qatar 2022. Ecco le sue parole, riportate da TMW.

Disastro Italia
(Photo by Tony Marshall/Getty Images)

Disastro Italia, le dichiarazioni di Di Canio

Sulla mancata qualificazione
“Ieri sera ero calmissimo sul divano, forse troppo. Avevo la sensazione che sarebbe andata a finire così, lo avevo visto subito. Rivedendo le immagini mi viene ancora più rabbia. C’era troppa frenesia e nervosismo, anche Mancini dal primo minuto indicava solo l’errore del giocatore. Era preoccupato, non era l’atteggiamento che rispecchiava le parole prima della partita, quando parlava di vincere il Mondiale. Finita la partita ieri sera avevo la delusione di chi se l’aspettava. Ero convinto che la frittata sarebbe stata fatta, c’era troppa ansia e la Macedonia si è esaltata in difesa, andandosi poi a prendere il gol in attacco. La rete arriva da un giocatore che ha qualità, ma non era pressato. Tutti lo hanno lasciato fare. Dopo la tranquillità però mi è venuta la rabbia, ce l’ho con tutto il movimento calcio italiano”.

Disastro Italia
(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

L’Europeo è stata un’eccezione?
“Non voglio sminuire ciò che è stato fatto dall’Italia, che ci ha resi orgogliosi. Sfottevo i miei amici inglesi. Poi dopo Euro 2020, quando si è tornati a parlare di calcio, tutti pensavano che fosse stato aperto un ciclo, esaltando quello che avevamo ottenuto. Non sono però mai stato convinto. Dentro di me dicevo che c’era stata anche fortuna, con la Spagna ai rigori, con l’Inghilterra lo stesso, e con l’Austria se la rotula di Arnautovic non fosse stata in fuorigioco saremmo andati fuori. Non voglio sminuire, lo ripeto, ma non abbiamo eccellenze. Ieri Berardi ha sbagliato tanto, non voglio gettargli la croce addosso, ma ha sofferto la partita. Un conto è giocare con la maglia del Sassuolo, un conto è vestire la maglia della Nazionale”.