Divorzio all’Italiana, Mancini e i “germi” di un fallimento inatteso

Mancini

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Qatar in gola per colpa di una Macedonia. Il riassunto di giorni infuocati per la Nazionale Italiana, terminati con il rientro a Coverciano prima di giocare l’ultima gara contro la Turchia. Più per le copertine che per reale necessità. Gli Azzurri non andranno al Mondiale, ancora una volta. Se errare è umano, perseverare diventa diabolico: Ventura ha fatto vivere una pagina nera al calcio italiano, Mancini – suo malgrado – ha replicato. Se possibile, rincarando la dose: l’Italia non arriva al Mondiale da Campione d’Europa in carica. Condizione che grava ulteriormente su un cammino – quello azzurro – che doveva finire in maniera diversa. Cosa fare, se non leccarsi le ferite, per trovare nuovi stimoli e motivazioni?

Il Commissario Tecnico si prende la responsabilità, ma sappiamo bene che dietro questa mancata qualificazione ai Mondiali c’è (anche) altro: la tendenza, puramente italica, di sentirsi arrivati. La vittoria di Wembley ha acuito a tal punto le certezze della Nazionale Italiana da diminuirne l’ambizione: l’impressione è che i giocatori non avessero più quel mordente che li ha portati fino in fondo all’Europeo itinerante. Adesso, in un certo qual modo, si riprende a girare.

Divorzio all’Italiana, Mancini in bilico: le proposte non mancano

Mancini
(Photo: Fotoagenzia, via Imago Images)

In attesa di trovare il bandolo della matassa per il futuro, si alternano i nomi di possibili sostituti rispetto al Mancio. L’allenatore evita di parlare di futuro: usa il verbo “costruire”. Anche perchè distruggere, dopo la disfatta del Barbera, è impossibile ma bisogna capire con chi. Il sentore è che l’avventura azzurra di Roberto Mancini sia volta al termine. Non perchè manchino le competenze, ma poiché forse è davvero finito un ciclo. Il contratto parla di rapporto in essere almeno fino al 31 Luglio 2026. Anche su Transfermarkt, però, è comparsa la dicitura “presumibilmente”. Segno che le cose potrebbero cambiare da un momento all’altro.

Il CT, infatti, ha sempre avuto mercato: le squadre di club lo hanno cercato insistentemente dopo l’Europeo vinto, in particolare il Manchester United. Red Devils che, poi, hanno ripiegato su Rangnick, ma non è detto che il tedesco rimanga anche la prossima stagione in veste di tecnico. Allora i contatti con il Mancio potrebbero tornare ad essere serrati. Oltre agli inglesi, sono tornati alla carica anche i bianconeri – perchè l’Italia disprezza ma poi compra – la Juve ha sempre avuto un debole per l’ex allenatore di Inter e Lazio.

Tentazione Juve per il CT: Agnelli ha già sondato il terreno

Allegri
(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Agnelli un sondaggio, in tempi non sospetti, l’avrebbe fatto: Mancini ha rifiutato per restare in azzurro. Non è detto, tuttavia, che se il Patron bianconero tornasse alla carica la risposta sia la stessa di alcuni mesi fa. C’è da sistemare, però, il capitolo Allegri: il tecnico toscano è a libro paga della Vecchia Signora fino al 2025. Sebbene Transfermarkt aggiunga anche a lui la scritta “presumibilmente”.

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Non è detta, quindi, l’ultima parola. La volontà della Juventus di tenere l’ex Milan è acclarata, ma è altrettanto vero che le prestazioni bianconere – dopo il fallimento in Champions – sono in calo e la stagione sembra essere fallimentare. Dato che il quarto posto è ancora in bilico e i top player sono costretti a fare le valigie.

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Qualora dovessero fallire anche gli ultimi obiettivi stagionali, la panchina bianconera potrebbe cambiare proprietario: il Mancio tornerebbe di moda. Ammesso che sia mai andato via dalla testa degli Agnelli da Giugno dello scorso anno. Prospettiva possibile, sicuramente realizzabile, ma ancor più prematura. Se Mancini dovesse davvero lasciare Coverciano, la Continassa lo aspetta. A questo punto sarebbe quantomeno lecito attendersi degli azzurri un po’ più Allegri, ogni riferimento a Max è puramente casuale. O forse no.