Photo by Laurence Griffiths/Getty Images

Lo stacco con cui, sabato pomeriggio, è salito a prendersi la palla da mettere in rete per pareggiare il derby di Liverpool è la metafora perfetta del suo avvio di stagione. Nell’Everton capolista inatteso della Premier League, più di Allan, Richarlison o Rodriguez, a prendersi la scena è stato, ancora una volta, Dominic Calvert-Lewin.

Dalla sesta serie alla Premier League

Nato a Sheffield il 16 marzo 1997, Calvert-Lewin cresce proprio nel settore giovanile dei Blades, facendo le prime apparizioni tra i grandi nella stagione 13/14. Ma l’inizio della sua carriera non è di quelli sfolgoranti. A differenza di altri giovani talenti di oggi, infatti, Calvert-Lewin fa parecchia gavetta. Nella stagione 14/15 è allo Stalybridge Celtic, sesta serie inglese, dove si mette in mostra segnando 6 gol in 5 presenze. La stagione successiva sale di due categorie, girato in prestito al Northampton Town, con cui segna 8 reti in 26 apparizioni in League Two.

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Calvert-Lewin con la maglia del Northampton (Photo by Pete Norton/Getty Images)

A gennaio del 2016 lo Sheffield, all’epoca in League One, lo richiama alla base. Nella nuova avventura con i Blades, Calvert-Lewin scende in campo solo 12 volte, senza trovare la via del gol. Poi, in estate, ecco la prima, vera svolta della sua carriera. A fine agosto, infatti, l’Everton se lo assicura per meno di due milioni di sterline, portandolo in Premier League. L’esordio nella massima divisione con i Toffees arriva a dicembre, la prima rete a marzo del 2017, contro l’Hull City. L’unica di una stagione da appena 11 presenze, ma Calvert-Lewin ha solo 20 anni.

Sul tetto del mondo

Nell’estate di quell’anno arriva anche la prima, grande soddisfazione internazionale. Convocato per il Mondiale Under-20 in Corea del Sud, Calvert-Lewin mette il timbro più importante sul trionfo della spedizione inglese, siglando il gol-vittoria della finale contro il Venezuela e regalando all’Inghilterra il primo successo nel prestigioso torneo. Ma di promesse esplose in rassegne internazionali e poi implose nel momento del salto di qualità è piena la storia del calcio. Calvert-Lewin è da tempo dipinto come uno dei migliori prospetti inglesi, e le pressioni si fanno sentire. Un ragazzo di vent’anni non può non sentirle. Anche e soprattutto con la maglia dell’Everton, che punta tanto su questo attaccante alto, veloce, bravo tecnicamente, capace di segnare in tutti i modi ma veramente dominante nel gioco aereo.

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L’esultanza dopo il gol contro il Venezuela (Photo credit should read KIM DOO-HO/AFP via Getty Images)

Una lenta ascesa e un incontro fondamentale

La seconda stagione con la maglia dell’Everton è buona, ma non eccezionale. In 44 presenze complessive, Calvert-Lewin segna 8 gol, tra cui il primo (e finora unico) in una competizione continentale per club (nel 3° turno delle qualificazioni di Europa League, contro il Ruzomberok). Nella stagione 18/19 fa meglio, segnando lo stesso numero di gol della precedente ma in 38 presenze. I numeri, però, non sono proprio quelli di una grande promessa in rampa di lancio. L’impressione generale è che Calvert-Lewin si stia un po’ perdendo.

Un’impressione confermata nei primi mesi della scorsa stagione, iniziata con il piede sbagliato. Guidato da Marco Silva, l’Everton fa malissimo, e Calvert-Lewin non va molto meglio: da agosto a dicembre segna appena 7 gol tra Premier League e Carabao Cup. Poi, a fine dicembre, la nuova svolta. Sprofondato in piena zona retrocessione, l’Everton esonera Silva e chiama sulla panchina Carlo Ancelotti.

L’esplosione

Sotto la guida del tecnico di Reggiolo, Calvert-Lewin diventa un giocatore importante. Titolare inamovibile dell’attacco dei Toffees, inizia a segnare con più continuità, chiudendo la stagione con 13 gol in 36 presenze in Premier League. Nella seconda parte del 2020, infine, arriva l’esplosione definitiva. Terminale di una squadra che gira molto meglio degli ultimi anni, Calvert-Lewin si esalta. Già top-scorer dei Toffees sotto la gestione Ancelotti, in questo avvio di stagione si supera letteralmente. Segna 10 gol (tra cui due hat-trick) in 7 presenze tra Premier League e Carabao Cup, risultando l’attaccante più prolifico dei migliori cinque campionati europei.

La strana coppia (Photo by Peter Byrne – Pool/Getty Images)

Numeri e prestazioni che gli valgono le prime convocazioni in Nazionale maggiore, con cui prosegue il suo momento magico. Nell’ultima pausa dedicata alla Nations League scende in campo 3 volte e trova anche il primo gol, all’esordio assoluto, in amichevole contro il Galles. Mandando così un segnale al ct Southgate, che lì davanti ha già l’imbarazzo della scelta, ma non può certo escludere a cuor leggero l’attuale capocannoniere della Premier League.

Che, con il gol segnato al Liverpool, ha eguagliato un record che durava da oltre ottant’anni, diventando il primo giocatore dell’Everton a segnare in ognuna delle prime 5 partite di Premier League dopo Tommy Lawson, nella stagione 38/39.  Il cui record potrebbe presto essere infranto da un ragazzo di Sheffield che, proprio come questo Everton, non vuole fermarsi più.