Dopo la sbornia SuperLeague, la Uefa verso nuovi equilibri

Archiviato il progetto SuperLeague, durato un po’ meno dell’avventura di Bielsa sulla panchina della Lazio, la UEFA si ricompatta e pensa ai dettagli della nuova Champions League. Riaccolti e perdonati da Ceferin (che nel frattempo si è aumentato lo stipendio) i club golpisti, adesso c’è da capire che effetti avrà il tentativo di scissione sugli equilibri politici della stessa UEFA. Intanto, Andrea Agnelli, sulla graticola persino più di Florentino Perez, è stato sostituito al vertice dell’ECA da Al-Khelaifi, presidente e amministratore delegato del PSG.

Un premio alla “fedeltà”, ma anche un cambio di passo, in direzioni ancora tutto da scoprire. Il “bottino” più interessante resta quello dei quattro posti in più in Champions League dall’edizione 2024/2025. Non è un mistero che le big, la Juventus e le inglesi in primis, puntano ad almeno due posti assegnati in base al ranking Uefa. Un modo per tutelare bilanci e competitività delle grandi squadre nel caso in cui la stagione dovesse andare male. Su quei due posti, sui quattro in più previsti, su cui ancora non si sa nulla, si giocherà una partita importante. Che dirà molto sui nuovi assetti in seno alla Uefa, e sul potere, più o meno scalfito, delle 12 squadre fondatrici della fu SuperLeague.