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Champions League

L’Editoriale – Un Napoli in versione europea domina anche con l’Eintracht

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Eintracht Napoli editoriale

Il Napoli vince e convince anche in casa dell’Eintracht, con uno 0-2 che mette in cassaforte i quarti di finale, di seguito l’Editoriale per Calcio in Pillole.

L’Editoriale – Un Napoli in versione europea domina anche con l’Eintracht

Eintracht Napoli editoriale

(Photo by Christian Kaspar-Bartke/Getty Images)

Che fosse una partita internazionale lo si evinceva dalla locandina, ma il campo ha saputo brillantemente confermarne l’entità. Un match aperto sin dai primi minuti, con le squadre che si fronteggiano colpo su colpo. I tedeschi danno sin da subito chiara dimostrazione della propria esuberanza fisica. La pressione dell’Eintracht infatti (pur innescandosi nella propria metà campo) ha il merito di chiudere le principali fonti di gioco degli azzurri.

Il Napoli fatica a sciogliersi. I segni del palcoscenico inconsueto sono evidenti, come anche le conseguenze di un campionato che mai ha saputo porre una avversaria dotata di tale aggressività. Il fraseggio degli azzurri fatica a concretizzarsi in passaggio chiave, denotando una sterilità alquanto insolita. Lobotka subisce molto le strette confidenze dei centrocampisti avversari, mentre Zielinski non trova lo spunto necessario a scardinare le strette maglie del Francoforte. I partenopei si ritrovano così privati proprio dei fattori determinanti per una fluidità di gioco, e di soluzioni offensive.

Ed è in queste occasioni, quando il gioco si fa duro, che entrano in partita… gli episodi. Una fiammata degli azzurri porta Lozano a colpire il palo, ed al fallo (evidente) da rigore sul nigeriano. Trapp però è un ottimo portiere, e si disimpegna in una gran parata disinnescando il penalty di Kvaratskhelia.

L’episodio però opera come una miccia, ed accende un match che si faceva complicato. Oltretutto rianima le velleità dei napoletani, che si riscoprono letali e soprattutto verticali. Il gol di Osimhen è il trionfo della ricerca della profondità, e di tutto quanto sembrava mancare nei primi quaranta minuti.

La condotta dell’Eintracht non risente del trascorrere dei minuti. Gli eccessi ne costituiscono (s)piacevole esemplificazione, come per il rosso di Kolo Muani. Tuttavia, il tempo è un alleato dei partenopei che favorisce il differenziale tecnico. Il fraseggio si fa godibile ed efficace, il dribbling ricercato e riuscito. È così che si aprono spazi ed occasioni per il Napoli. Ed è così che i partenopei si abbandonano all’estetismo puro del raddoppio. L’azione è un affresco di calcio contemporaneo, con l’esaltazione di ogni componente. Se è vero che il Francoforte è lì in quanto campione d’Europa, è altrettanto vero che il Napoli si ritrova in Germania perché dominatore del girone, e del proprio destino.

Ciò che resta della gara è una amministrazione consapevole dei campani, in assoluto controllo della gara.

L’Editoriale – Un Napoli in versione europea domina anche con l’Eintracht

Di Lorenzo

(Photo by DANIEL ROLAND/AFP via Getty Images)

L’Eintracht avrà sorpreso soltanto chi approcciava alla gara con una latente visione Italiacentrica. I tedeschi sono forniti di ottimi elementi, al di là del rinomato Kolo Muani. Dell’intensità e aggressività si sapeva, i dubbi erano pochi per una squadra tedesca (sempre al massimo della condotta). Ha sorpreso l’organizzazione degli uomini di Glasner, che hanno saputo snaturarsi per impedire agli azzurri di sfruttare le caratteristiche migliori. Compattezza ed efficienza tattica che, seppur ‘poco tedesca’, si è rivelata abbastanza efficace.

Il problema, però, è il Napoli. Gli azzurri sono un brivido che si manifesta al primo tocco palla, e che si materializza come incubo con il passare dei minuti. Napoli è sinonimo di dominio, su tutti i campi, contro chiunque ed in qualsiasi circostanza. Perché i motivi di preoccupazione questa sera non mancavano. Ciononostante, la squadra di Spalletti dimostra di non soffrire il palcoscenico, e di saper giovare di un calcio che è identità. La sensazione è che di notti così, questo Napoli, saprà regalarcene di altre, molte altre…

Champions League

Manchester City, Gündogan: “L’Inter sa come vincere titoli”

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Manchester City Gündogan

La finale di Champions League si avvicina ed oggi per il Manchester City ha parlato il capitano Ilkay Gündogan. Il tedesco ha vinto tutto tra Germania ed Inghilterra, ma ora vuole raggiungere il primo trofeo europeo al termine di una stagione di altissimo livello. Il centrocampista di Guardiola, che arriva dalla doppietta decisiva nella finale di FA Cup contro il Manchester United, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai canali del club.

(Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

Le parole di Gündogan in vista di Manchester City-Inter

L’Inter è una squadra di grande qualità, non è arrivata in finale per caso, sanno come vincere titoli e hanno un modo di giocare molto aggressivo. Sono molto solidi, solitamente non subiscono tanti gol, quindi non sarà facile. Probabilmente ci lasceranno la palla, dovremo sfruttarla al meglio stando attendo alle loro ripartenze. Essendo una finale può succedere di tutto, dobbiamo restare concentrati. In questo momento forse Haaland è il miglior attaccante al mondo, ci sta dando più soluzioni agli ultimi anni, avevamo bisogno di giocare in maniera più flessibili. Giocare in Turchia mi rende orgoglioso, la mia famiglia non vede l’ora. Sarà una finale speciale per me.”

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Champions League

Dzeko o Lukaku? Ecco chi è in vantaggio

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Dzeko o Lukaku? Ecco chi è in vantaggio (Getty Images) - calcioinpillole.com

È il super dilemma della vigilia. Chi schiererà titolare Simone Inzaghi contro il Manchester City tra Edin Džeko  e Romelu Lukaku? Le opinioni sono molteplici, gli approfondimenti ancora di più, un po’ tutti gli addetti ai lavori cercano pro e contro su chi affiancare al punto fermo Lautaro Martinez nella storica serata di Istanbul dell’11 giugno.

Un lieve vantaggio ce l’ha il trentasettenne cigno di Sarajevo. Proprio così, perché Dzeko ha una quota di primo marcatore neroazzurro a 24.15, mentre Lukaku si attesta a 26.03. Una differenza sottilissima, segno che anche gli esperti del settore sono combattuti su chi fra i due scenderà in campo subito e chi invece subentrerà a gara in corso.

Dzeko o Lukaku? Ecco chi è in vantaggio (Getty Images) - calcioinpillole.com

(Photo by ISABELLA BONOTTO/AFP via Getty Images)

Un dilemma che probabilmente resterà tale sino a pochi minuti dalla sfida, quando Simone Inzaghi comunicherà lo schieramento ufficiale con il quale intenderà affrontare lo squadrone di Pep Guardiola, nettamente data vincente nelle scommesse Champions League, e che dunque terrà con il dubbio e anche con il fiato sospeso i milioni di tifosi interisti che stanno vivendo con trepidazione questa lunga vigilia di avvicinamento all’evento di questa stagione calcistica.

Tra le varie teorie di questi giorni, la più accreditata sembra essere quella che sottolinea come il tecnico neroazzurro sia tendenzialmente più predisposto ad affidarsi a chi lo ha portato fino a questo punto della manifestazione. Quindi è davvero il bosniaco il favorito se passa questa tesi, che fa presente anche come l’alternanza ragionata delle ultime settimane lo confermi, visto che il belga, a lungo ai box in questa stagione per infortunio, si è ben adattato ad incidere in maniera concreta e pesante partendo dalla panchina nei match cruciali.

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Champions League

Finale Champions League, i numeri di Manchester City e Inter

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Finale Champions League, i numeri di Manchester City e Inter

Siamo arrivati alle battute finali della stagione continentale per club e a mettere la parola fine a quest’annata sarà, come si conviene, la finale di Champions League in programma sabato 10 giugno 2023. Si giocherà alle ore 21 all’Ataturk Olumpiyat Stadi di Istanbul e solo una tra Manchester City Inter solleverà al cielo la coppa dalle grandi orecchie.

Quest’anno la squadra allenata da Pep Guardiola punta al triplete ed è la favorita per il successo finale secondo la maggior parte degli addetti ai lavori. Le quote sulla finale di Champions League disponibili su Wincomparator ci dicono chiaramente che i Citizens sono i candidati alla vittoria finale, nonostante il club di Manchester non abbia mai vinto una Champions nella sua storia, al contrario dei nerazzurri che vantano tre titoli tra Coppa dei Campioni e Champions League.

Finale Champions League, i numeri di Manchester City e Inter

Finale Champions League, i numeri di Manchester City e Inter (Getty Images) – calcioinpillole.com

Falsa partenza City

La stagione degli Sky Blues non era iniziata nel migliore dei modi visto che nella prima competizione continentale il City aveva perso in Supercoppa europea contro il Liverpool per 3-1, mentre a gennaio era andato fuori a sorpresa in Coppa di Lega, perdendo 2-0 contro il Southampton che ha poi chiuso la Premier League all’ultimo posto. Ma nelle ultime settimane i Citizens si sono riscattati alla grande e, dopo aver messo le mani sul titolo della Premier League e aver alzato al cielo la FA Cup battendo in una finale emozionante i rivali cittadini del Manchester United per 2-1, adesso vanno a caccia del “treble”. L’obiettivo è tutto rivolto aquella competizione che hanno sfiorato solamente una volta, due anni fa a Oporto, perdendo in finale contro il Chelsea per 1-0.

Inter, già due trofei in bacheca

Anche l’annata dell’Inter ha registrato finora due titoli: a gennaio i nerazzurri hanno alzato al cielo la Supercoppa italiana battendo il Milan per 3-0 e poi lo scorso 24 maggio hanno messo in bacheca anche la Coppa Italia, superando nella finale la Fiorentina per 2-1 all’Olimpico di Roma. In campionato, invece, la truppa allenata da Inzaghi ha concluso al terzo posto, assicurandosi in questo modo la partecipazione alla Champions League 2023/2024. La storia della Coppa dei Campioni/Champions League ci dice che l’Inter ha già in bacheca 3 trofei a fronte di 2 sconfitte in finale e l’ultimo trionfo è arrivato nel 2010, quando la squadra allenata allora da José Mourinho superò al Santiago Bernabeu il Bayern Monaco per 2-0.

Cosa dicono le statistiche

Da 32 partite consecutive tra tutte le competizioni, ovvero dallo scorso 14 gennaio, il Manchester City ha sempre segnato almeno 1 gol e in avanti è guidato dal suo bomber Erling Haaland, il 22enne norvegese che alla prima stagione in Inghilterra ha siglato la bellezza di 51 reti con la maglia degli Sky Blues di cui 36 in campionato, 3 nelle coppe nazionali (FA Cup e Coppa di Lega) e 12 in Champions League. Anche l’Inter vanta una discreta striscia di partite con gol e i nerazzurri hanno realizzato almeno una rete nelle ultime 13 tra tutte le competizioni. Storicamente, il Manchester City ha affrontato le squadre italiane 16 volte per un totale di 6 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, mentre l’Inter ha una tradizione un po’ più lunga contro club inglesi che comprende 16 vittorie, 4 pareggi e 14 sconfitte. Infine, curiosamente i due club non si sono mai affrontati in passato in competizioni ufficiali e il loro ultimo incrocio risale al 30 luglio 2011, quando in un’amichevole all’Aviva Stadium di Dublino fu il City ad imporsi per 3-0.

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