Emergenza attacco per il Parma, può bastare solo Pinamonti?

Seconda sconfitta consecutiva per il Parma di Fabio Liverani. Il successo manca dal 30 novembre, dalla vittoriosa trasferta di Genova, contro il Grifone. In casa ducale, però, si registra un altro grave problema che, inevitabilmente, sta gravando sulle prestazioni dei gialloblu. Si tratta della carenza di “peso” in attacco. Al momento, il Parma, ha il secondo peggior attacco della Serie A, in coabitazione con il Crotone. Appena 13 gol segnati in 14 partite, giusto uno in più del peggior attacco della competizione, rappresentato dal Genoa a 12. Inoltre, di queste 13 reti in Serie A, appena 5 sono pervenute dal reparto avanzato, ossia 4 da Gervinho e 1 da Karamoh. I due “pesi massimi” dell’attacco Roberto Inglese e Andreas Cornelius, malauguratamente, sono ancora a secco. Una vera e propria emergenza attacco per il Parma che, inevitabilmente, si guarda intorno sul mercato. Nelle ultime settimane, è rimbalzato il nome di Pinamonti, in un ipotetico scambio con l’Inter che poterebbe Gervinho in nerazzurro. Può bastare?

Pinamonti potrebbe non bastare

Che benefici può portare un’operazione di questo tipo? Quanto guadagnerebbe il Parma, tecnicamente parlando, nel privarsi del suo top scorer, al fine di acquisire un centravanti che, nelle ultime tre stagioni, ha toccato il vertice realizzativo di 5 reti in campionato? Certo. Andrea Pinamonti è un classe 1999, con ampi margini di miglioramento. Sarebbe analiticamente miope, valutarlo per le poche presenze all’Inter, in una scala gerarchica occupata da Lukaku, Lautaro e Sanchez. Così come, certamente, non può essere emessa una valutazione globale, su un centravanti che ad appena 19 anni lottava per la salvezza del Frosinone, e a 20 veniva investito del ruolo di “punta di riferimento”, in una squadra piena di problematiche come il Genoa.

L’interrogativo riguarda, più, la prospettiva di affidare ad un 21enne il peso di un attacco che non gira. Specialmente, togliendogli come ausilio il giocatore più esperto e dinamico del reparto. Sicuramente non si parla di affare in via di chiusura. Si tratta di ipotesi ma, la sensazione, è che al Parma serva altro, ben altro.