Euro 2020, Inghilterra: il centrocampo è il motore

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Il centrocampo dell’Inghilterra è il vero motore della squadra di Southgate. Pur non essendo un reparto baciato dal talento come quello della prima decade degli anni duemila, l’affiatamento è alto e raramente ha sofferto nel corso di questi Europei.

Le generazioni passate e oggi

La generazione che regalò i vari Beckham, Scholes, Gerrard e Lampard rappresenta un passato tanto ricco quanto deludente visti i risultati nulli di quell’Inghilterra. In finale invece ci andranno Rice e Phillips. Due nomi che fino all’inizio della scorsa stagione non erano neanche nel radar del Ct Southgate. Le ottime prestazioni con West Ham e Leeds hanno però messo in luce le qualità di questi due ragazzi ancora giovani, ma già affidabili dal punto di vista tattico e fisico.

Le caratteristiche della mediana inglese

Sembrano infatti giocare insieme da tempo, completandosi a vicenda: più fisico e stazionario Rice che non abbandona mai la sua posizione di centrocampista arretrato, più geometrico e rapido Phillips, responsabile della prima impostazione del gioco inglese. Nel corso di questi Europei, Rice ha impressionato per concentrazione, letture tattiche e continuità fisica. Phillips ha messo in mostra grande qualità nei passaggi, visione di gioco e intelligenza tattica.

Non è una sorpresa dunque vedere il capitano del Liverpool Jordan Henderson relegato a prima alternativa in panchina, visti anche i suoi guai fisici risolti soltanto alla vigilia di Euro 2020. L’affidabilità e il lavoro oscuro di Rice e Phillips permettono alle veloci – e anarchiche – ali come Sterling o Saka di liberare la propria corsa negli spazi senza preoccuparsi troppo di tornare a difendere. Polivalente invece Mason Mount, anche lui centrocampista di natura che gioca più avanzato per legare il gioco con l’attacco. È il centrocampista del Chelsea che si abbassa in fase di non possesso e agisce in pressione sul portatore palla avversario. Mount staziona tra le linee per sfruttare le proprie caratteristiche da incursore e inserirsi negli spazi.

Le alternative

Meno spazio per il fantasista Jack Grealish, idolatrato dalla folla ma meno disciplinato tatticamente in una posizione di campo occupata già con grandi risultati da Sterling. Anche Foden non è riuscito a replicare, per il momento, il rendimento offerto con il City di Guardiola in nazionale ma Southgate crede in lui inserendolo spesso nella ripresa per far saltare il banco. Chance comunque che potrebbe arrivare anche dal primo minuto se Southgate dovesse preferirlo a Saka spostando Sterling sul lato opposto.

I limiti

Il centrocampo di Sua Maestà è sicuramente completo e affidabile ma potrebbe essere messo in difficoltà dalla mediana azzurra. Fino alla finale, l’Inghilterra ha affrontato, quasi esclusivamente squadre che, per necessità o inferiori qualità, la aspettavano. In alcuni frangenti del match con la Danimarca però hanno mostrato qualche limite tecnico (soprattutto Rice) se pressati e attaccati. Barella e Verratti dovranno stare altri in pressione cercando il recupero di palla alto senza però lasciare spazi troppo vasti alle spalle per gli inserimenti dei veloci trequartisti inglesi. Personalità, leadership e sfrontatezza faranno la differenza per vincere la battaglia principale tra le tante di Wembley: quella a centrocampo.