Euro 2020, Ucraina e Russia ad alta tensione

Ucraina, Andrii Pavelko

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Nella Vecchia Europa del XXI secolo non c’è spazio per la guerra. Che ha invece dilaniato il Continente per tutto il secolo precedente, archiviato con il drammatico conflitto civile che ha di fatto polverizzato la Jugoslavia. L’eco dei cannoni, non così tanto lontano, è tornato a risuonare nel 2014, quando le tensioni tra Russia e Ucraina sono esplose in Crimea. La Regione, dopo una crisi durata poco più di un mese, votò a favore dell’annessione alla Federazione Russa. Nello stesso tempo, si aprirono altri due fronti nell’area del Donbass, dove i filo-russi, nei mesi successivi, hanno proclamato le Repubbliche indipendenti di Doneck e Lugansk, appoggiate ovviamente da Mosca.

Sette anni dopo, i rapporti tra Russia ed Ucraina non hanno fatto neanche un passo avanti, le tensioni restano, i carrarmati schierati sui due fronti anche. E non basta Euro 2020 per deporre, almeno simbolicamente, le armi. Anzi, persino l’Europeo diventa terreno di scontro. Sulla maglia dell’Ucraina, infatti, c’è tratteggiata la mappa del Paese, come svelato su Facebook dal presidente della Federcalcio ucraina, Andriy Pavelko. Su cui, provocatoriamente, compaiono anche la Crimea e le regioni del Donetsk e del Lugansk. “Crediamo che il disegno della forma dell’Ucraina darà forza ai giocatori perché lotteranno per tutto il Paese. Gloria all’Ucraina! Gloria agli eroi!“, ha scritto dal suo profilo Pavelko.

La risposta della Russia non si è fatta certo attendere, con il Cremlino che ha affidato la replica ad una portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Che ha prima ironizzato, sottolineando come sulle maglie ucraine “è stato attaccato il territorio dell’Ucraina a quello russo della Crimea“. Scegliendo, tra l’altro un design che “porta alla mente la tecnica artistica del trompe l’oeil, che inganna l’occhio e crea l’illusione dell’impossibile“. Poi, l’affondo sul motto ucraino che, ha ricordato Maria Zakharova,gli organizzatori dell’Europeo e i tifosi dovrebbero sapere che è uno slogan nazista. Durante la guerra questo canto di battaglia nazista veniva usato dalle unità arate dei nazionalisti ucraini regolari e irregolari“. La palla, in senso figurato, passa adesso alla Uefa, che ha una bella gatta da pelare tra le mani.