Felipe Anderson, un jolly per Sarri. Non chiamatelo ‘minestra riscaldata’

Felipe Anderson

(Photo: Silvia Lore, via Imago Images)

Felipe Anderson vestirà ancora la maglia della Lazio. Nell’estate del 2018 lasciò i biancocelesti direzione Londra, precisamente West Ham. Il club di Upton Park lo prelevò per 38 milioni di euro. Non fu un percorso facile quello del brasiliano – classe 1993 – tra dissapori con la dirigenza della Lazio e delicati problemi personali. L’esperienza al Boleyn Ground non è all’altezza delle aspettative seppur conclusa con discreti numeri: 12 gol e 13 assist a fronte di 73 presenze complessive.

Il giocatore viene mandato in prestito al Porto nel 2020, dove racimola appena 10 presenze senza trovare reti e servendo appena un assist. Ora, è ufficiale il suo ritorno alla Lazio dove era esploso e dove, a 28 anni, Felipe Anderson ha ancora frecce al suo arco per rilanciarsi e tornare decisivo con uno degli allenatori migliori per quelle che sono le sue caratteristiche: Maurizio Sarri.


FELIPE ANDERSON, DUTTILITÁ PER SARRI

Il brasiliano dovrà, fin da subito, lottare con l’etichetta del cavallo di ritorno che non porterà benefici, dimostrando di poter essere un’arma ancora importante. Sarri è un tecnico che non necessita di ‘figurine’, tantomeno di innesti di natura strettamente quantitativa e lo ha fatto capire a chiare lettere: “Se non credevo in lui, mi sarei opposto al suo acquisto”. Sarri sa bene quanto il brasiliano possa essere un vero e proprio jolly. In grado di calarsi in più vesti tattiche. Trequartista puro, esterno d’attacco, seconda punta. Ruoli nevralgici nella manovra offensiva di Sarri e in quello che presumibilmente, sarà il suo 4-3-3.


L’ultima stagione in biancoceleste (2017/18, ndr), sotto la guida di Simone Inzaghi, Felipe Anderson fu impiegato in praticamente tutti i ruoli del reparto avanzato andando in gol nello ‘spareggio’ Champions contro l’Inter di Spalletti che, alla fine, vinse 3-2 e torno sul grande palcoscenico europeo a discapito proprio della Lazio. Sarri lavorerà su di lui esaltando prima le sue doti da esterno e, in futuro, potrebbe anche assegnargli ‘le chiavi’ della trequarti svariando su tutto il fronte. La mansione ricoperta precedentemente da Luis Alberto. Felipe Anderson ha voglia di rimettersi in gioco e di scrollarsi velocemente l’aura della ‘minestra riscaldata’.