Fiorentina, basta errori: le mosse giuste per tornare big
“Dopo tutti i soldi che ho messo non pensavo certo di arrivare a tre turni dalla fine per salvarci, mi aspettavo molto meglio, almeno la sinistra della classifica. Ora però pensiamo a Cagliari e poi darò altre risposte a Firenze”. Non ha usato giri di parole Rocco Commisso, dopo la bellissima vittoria ottenuta al Franchi contro la Lazio. Il presidente della Fiorentina ha dato libero sfogo alla propria frustrazione di dover lottare costantemente per la salvezza, nonostante le prospettive di inizio anno siano più vicine all’Europa League rispetto alla Serie B. La parte sinistra della classifica sembra un miraggio anche quest’anno: i sacrifici fatti per lo centro sportivo e stadio, un mercato oneroso che non porta frutti ma problemi, la scelta spesso errata dell’allenatore al quale affidarsi per dirigere una squadra dal futuro roseo ma discontinua. Sono tanti i fattori che tarpano le ali di una Fiorentina che ha solo un obiettivo nella testa: volare alta nel cielo della Serie A e tornare a competere su palcoscenici internazionali.
La Fiorentina del futuro: da dove ripartire
Lo slogan dell’estate sarà “Stop ai passi falsi”. La Fiorentina non può più permettersi di sbagliare: a cominciare dal nuovo allenatore, che al 99% sostituirà Giuseppe Iachini sulla panchina viola. Occorrerà puntare su un tecnico ambizioso e in grado di valorizzare la rosa, così da permettere una crescita del club sia economica sia sportiva. I profili ideali sarebbero Roberto De Zerbi, Ivan Juric o Vincenzo Italiano. In base al nome della futura guida tecnica, bisognerà poi operare sul mercato. Pochi investimenti, magari finanziati da una cessione illustre (Dusan Vlahovic, seguito da numerose big), per la costruzione di una squadra funzionale alla filosofia calcistica dell’allenatore. E infine, proseguire l’ottimo lavoro di marketing per il miglioramento del brand: dal Viola Park al restyling del Franchi, passando per pubblicità negli Stati Uniti e accordi in mercati esteri. Insomma, i presupposti per fare bene ci sono tutti.