Flop players europei nel 2020: Antoine Griezmann

Non ci sono dubbi sul fatto che Antoine Griezmann sia uno degli attaccanti francesi migliori nella storia. Quanto fatto vedere soprattutto con la maglia dell’Atletico Madrid non può che essere ricordato dagli amanti del bel calcio.

Quando lo scorso anno era arrivato a Barcellona, sembrava arrivato il momento della consacrazione al fianco di Messi e Suarez. Quest’estate i blaugrana hanno rischiato di salutare entrambi i big dell’attacco, ma alla fine la Pulce è rimasta al Camp Nou. Di fatto però il peso dell’attacco, con l’uruguagio a Madrid e l’argentino pressato dalle voci, si è via via fissato sulle spalle di Griezmann.

Il francese però non sembra ancora aver trovato la quadra. Nelle 66 presenze accumulate finora in maglia blaugrana sono arrivati solo 20 gol e 6 assist, numeri non certo miseri ma altamente deludenti se provenienti da un giocatore del talento dell’ex Real Sociedad.

Toccare il fondo per risalire

La situazione, non certo facile, ha portato il giocatore ad un punto di rottura. Nonostante sia sempre stato riservato e silente su questioni riguardanti la sua persona si è sfogato coi media. Le parole rilasciate il mese scorso a “Universo Valdano” hanno fatto comprendere a pieno la fatica psicologica del performare ad alti livelli in una realtà come quella blaugrana degli ultimi anni.

Antoine Griezmann
(Photo by LLUIS GENE/AFP via Getty Images)

Dichiarazioni che evidentemente hanno lasciato il giocatore liberarsi di un forte peso. Caso vuole che nella settimana in cui è uscita l’intervista, Griezmann sia riuscito per la prima volta ad andare in rete per tre partite di fila con la maglia blaugrana.
Vederlo finalmente sorridente, a scherzare a distanza con la figlia facendo le linguacce alla telecamera, ha fatto veramente piacere a chi ne stava aspettando la rinascita.

Un segnale di distensione che fa pensare che le ombre degli ultimi mesi possano diradarsi. Ne ha bisogno Griezmann, ne necessita profondamente un Barcellona in completa crisi d’identità. Tornasse il vecchio Antoine Griezmann (e tornasse il vero Leo), nonostante l’ambiente societario, ne inizieremmo a vedere delle belle.