Florentino Perez: “In due anni il Real ha perso 500 milioni”

Florentino Perez

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Il presidente del Real Madrid e della SuperLega, Florentino Perez, ha rilasciato una lunga intervista esclusiva a El Transitor. Tanti i temi toccati: da Ancelotti allo stato del progetto SuperLega, da Ceferin alla regola del gol in trasferta abolita, da Sergio Ramos a Zidane. Questo il riassunto di CIP:

Il Bernabeu

Stiamo realizzando un’opera meravigliosa, visitabile in tour come è giusto che sia. Speriamo sarà pronta per la fine dell’anno, almeno la maggior parte. Abbiamo fatto in modo di poter partire già con l’inizio della stagione, ma potremmo chiedere di giocare fuori casa le prime partite. Non abbiamo bisogno, però, di andare al Wanda Metropolitano”.

Orgoglio Real

“Sono molto orgoglioso di quanto ho fatto nel calcio. Mio padre mi ha insegnato i valori di Madrid ed è per questo che ho sempre lottato per difenderli. Ho imparato molto ed il Real è una gioia così grande che ti fa dimenticare anche le cose brutte. Il Real Madrid è la più grande squadra del mondo ed esserne presidente è un orgoglio che va guadagnato. Siamo stati in condizioni economiche difficili, ma abbiamo comprato lo stesso fenomeni come Ronaldo, Figo, Zidane… era il tempo dei Galacticos, quando abbiamo salvato il club ed io ho coperto tutti i debiti. Il primo anno abbiamo vinto la Liga, il secondo la Champions ed il terzo di nuovo la Liga. Siamo abituati a vincere, non come le altre squadre. L’Atletico, ad esempio, quanti titoli ha vinto (ride). Scherzi a parte, vado molto d’accordo con tutti all’Atleti, non solo con il presidente. E’ una fortuna avere due squadre del calibro di Real ed Atletico a Madrid”.

Cambiare il calcio

“Credo che il calcio abbia bisogno di me: deve essere cambiato”.

Gli addii a Zidane e Sergio Ramos

“E’ stato difficile salutare Sergio, per me è come un figlio. E’ arrivato qui nel 2005 e mi dispiace molto che sia andato via. E’ stato una leggenda per il Real Madrid. Noi gli avevamo offerto un contratto con scadenza, ma lui non l’ha accettato. Non parlerò di chi ha ragione e chi ha torto: tornerà, perché questa è casa sua. Mi è già successo con altri calciatori. Non sono rimasto sorpreso della partenza di Zidane. Ho lottato perché rimanesse, ma quest’anno è stato duro e ti stanchi di fare l’allenatore. Sono stato con lui tutto il pomeriggio per provare a convincerlo, ma lui è fatto così: quando dice di voler andare via ha già deciso. Anche lui è stato una leggenda per il Real Madrid e non credo che quella lettera l’abbia scritta lui. E’ troppo brutta, ma giuro che non l’ho letta. Con lui ho un buon rapporto”.

Il ritorno di Ancelotti

“Siamo contenti del ritorno di Ancelotti. Non abbiamo parlato né con Pochettino né con Conte”.

Prossimi acquisti

“Il Real lavora sempre per avere il meglio. Abbiamo però molti giovani che dobbiamo far crescere: Carvajal è arrivato qui a 9 anni, Sergio Ramos a 19, Varane a 18 come Marcelo. Dobbiamo prenderci cura dei nostri giovani. Mbappé? I tifosi vogliono sempre il meglio, ma forse il meglio sta nei nostri giovani che dobbiamo aspettare. Siamo in fase di rinnovamento, ma non parlerò di giocatori che non sono del Real Madrid. Mbappè è uno dei migliori ed i tifosi si fidano di me: quelli che io e loro pensiamo siano i migliori, verranno“.

Cessioni

“Sergio Ramos al PSG? Spero trovi un club che gli offra quanto noi non abbiamo potuto fare. Abbiamo 35 giocatori e dobbiamo iscriverne 25. Varane? Non so cosa stia succedendo. Ne parleremo quando sarà finito l’Europeo. Non abbiamo ricevuto offerte per lui, quando tornerà a Madrid parleremo e ci dirà cosa vuole fare: per il momento si è sempre comportato bene. Marcelo? Sarà ancora il nostro capitano. E’ uno dei migliori terzini sinistri della storia insieme a Roberto Carlos. Merita di restare nostro capitano. Brahim Diaz? Ha saputo regalare grande calcio al Milan e se non avrà spazio qui, continuerà a farlo in rossonero. Gareth Bale? Ho solo grandi ricordi delle finali che ci ha fatto vincere. Se resta al Real? Io li vorrei tutti”.

La SuperLega

“Siamo 12 club legati da un accordo vincolante, nessuno se ne può andare. La SuperLega continua ad esistere. Quando l’abbiamo tirata fuori, la UEFA ci ha minacciato e i club inglesi si sono sfilati. Noi invece siamo andati da un giudice, che ha detto che la SuperLega non si può toccare, adesso sta al Tribunale di Lussemburgo decidere, abbiamo chiesto che vengano ritirate le sanzioni ai club inglesi. Prima si giocavano i campionati regionali, poi è nata la Liga, quindi la Coppa dei Campioni: hanno sempre detto che il calcio sarebbe finito, ed invece è andato sempre migliorando. Ed è normale che vi partecipino i migliori club, regalando partite belle e attrattive, che si vendano bene, una volta a settimana. In Champions, oggi, le partite iniziano ad essere di interesse per una platea importante dai quarti di finale. 

Con Ceferin non ho più parlato, ma certo non è normale che mentre tutti perdiamo soldi lui si alzi lo stipendio. Non abbiamo paura delle sanzioni UEFA, male hanno fatto i club inglesi a firmare e dichiarare la loro colpevolezza. Nel basket abbiamo fatto l’Eurolega, perché non possiamo fare la stessa cosa nel calcio? Certo, è una formula esclusiva, ma è importante che ci siano le squadre con il maggior numero di tifosi nel mondo, sono loro che comprano i diritti in tv. Non è una lega chiusa, non ha nessun effetto sui campionati nazionali, ma ha come obiettivo principale che si possa vendere e che sia guardata da milioni di persone nel mondo, e per farlo ci vogliono i club più seguiti e che catalizzino l’interesse maggiore”.

I bilanci delle società

“Alla SuperLega abbiamo lavorato due anni, e non credo abbiamo sbagliato qualcosa: abbiamo provato a ricreare interesse intorno al calcio, perché oggi sta scemando, lo dicono i dati, e senza numeri in tv il valore dei diritti crolla. A fine giugno verranno pubblicati i bilanci, con i risultati di KPMG, ed i grandi club ufficializzeranno perdite per centinaia di milioni di euro. In molti sono letteralmente rovinati, ma non tutti. Tutti perdiamo soldi, di più chi fattura di più, di meno i più piccoli, ma cambia poco. Il Real Madrid ha sofferto due anni durissimi: negli ultimi 12 mesi avremmo dovuto fatturare 900 milioni di euro, ci fermeremo a 600. In due anni abbiamo perso 500 milioni di euro di entrate. La generosità dei calciatori ci ha permesso di chiudere in maniera soddisfacente i bilanci, ma mai avrei immaginato di dover chiedere a loro di abbassarsi lo stipendio”.