Francia, una nazionale ancora al T(he)OP

Era il 2006 e la Francia vantava un organico di fenomeni da fare invidia a tutta Europa: Zinedine Zidane disegnava calcio  anche se al culmine della carriera, Henry brillava di luce propria all’Arsenal, Vieira e Trezeguet erano ormai due stelle affermate e il giovane talento del Marsiglia, Franck Ribery, era visto come l’astro nascente del calcio internazionale. Ai tempi si credeva che una formazione così forte i francesi non l’avrebbero mai più rivista per parecchio tempo e infatti, per 10 anni quella rappresentativa di fenomeni è rimasto solamente un piacevole miraggio per i tifosi transalpini.

Dopo la sconfitta in finale del 2006 con gli Azzurri di Lippi, i Bleus hanno raccolto per un decennio solamente amare delusioni: nel 2008 si sono posizionati al quarto posto della fase a gironi degli Europei, nel 2010 gli è toccata la stessa sorte al Mondiale in Sud Africa, nel 2012 si sono condannati ad una rapida eliminazione ai quarti di finale contro la Spagna durante il campionato Europeo, e infine, un’accettabile sconfitta, sempre ai quarti, contro la futura vincente Germania, li ha estromessi dai Mondiali del 2014. Poi, come dal nulla – ma in realtà c’è un stato un lungo lavoro dietro le quinte – la Francia si ritrova ospitante e finalista degli Europei del 2016. Dispone nuovamente una rosa colma di talenti e qualità: Kantè, Pogba, Payet e Griezmann sono alcuni nomi tra i tanti. Purtroppo per loro però, anche in quell’occasione, escono battuti dal Portogallo di Cristiano Ronaldo nella gara conclusiva di Parigi.

In quella circostanza però, i francesi non crollano, anzi, continuano a crescere, portano avanti il loro progetto e persistono nel sfornare baby fenomeni: Varane, Tolisso, Umtiti, Dembelè, Lemar e ovviamente Mbappè. Così, si presentano con una super rosa al Mondiale di Russia 2018 e lo vincono a mani basse, trionfando per 4-1 nella finalissima di Mosca ai danni della Croazia.

Ora, con un mondiale in tasca sarebbe stato facile adagiarsi sugli allori e gustarsi un flute di Champagne, ma la Nazionale francese non lo fa. Procede con lo sviluppo del suo instancabile progetto e arriva al campionato Europeo itinerario giocato nell’estate del 2021 con una squadra ancor più forte di quella di tre anni prima. Tra i convocati per la spedizione continentale spicca il nome di Karim Benzema, reintegrato dopo tanti anni di esclusione per cattiva condotta. Disgraziatamente per loro però, lo sciagurato ottavo di finale contro la Svizzera li costringe ad abbandonare il sogno di realizzare una prestigiosa doppietta Mondiale-Europeo.

Tre mesi dopo, la Francia, per nulla doma, si ritrova in finale della 2° edizione delle final four della Nations League. E anche questa volta si presenta con nuove aspiranti stelle in rosa, come Tchouameni e Theo Hernandez. Proprio quest’ultimo, realizza il gol decisivo al novantesimo (all’esordio assoluto) durante la semifinale contro il Belgio, permettendo di completare una fantastica rimonta, da 0-2 a 3-2, al termine di un match mozzafiato. Quindi, il terzino sinistro del Milan sembrerebbe essere l’ennesimo ottimo prodotto del vivaio francese. Un ragazzo classe 1997 che è stato in grado, nel giro di due sole stagioni, di capovolgere la sua nomina di scarto del Real Madrid fino a farsi considerare uno dei terzini più forti in prospettiva del panorama internazionale, conquistando i tifosi rossoneri a suon di gol  e guadagnandosi la fiducia del C.T. Deschamps.