Giampiero Boniperti, una vita in bianconero

Nella notte è arrivata la notizia della scomparsa di Giampiero Boniperti, grande personaggio della storia della Juventus. Prima da giocatore e poi da dirigente, Giampiero Boniperti è stato il Simbolo con la S maiuscola della Juventus, con cui ha firmato alcuni dei più gloriosi successi della storia del club torinese a strisce bianconere.

LA CARRIERA DA GIOCATORE

Nato nel 1928 e piemontese di nascita, Boniperti nasce ala destra, mettendo in mostra un ottimo senso del gol, potenza e tiro dalla distanza. Emerge nelle giovanili della squadra della sua città, il Barengo ma viene notato dalla Juventus che nel 1946 lo porta a Torino per 60mila lire di allora. Alla Juventus diventa subito importante e guadagna spazio tra i titolari.

Nella seconda parte della carriera arretra il raggio d’azione diventando una mezzala abile nell’assist per i compagni. Ne beneficeranno in particolare Charles e Sivori, mitica coppia d’attacco della Juve anni ’50.

La carriera da giocatore prosegue con successi personali e di squadra. Diventa infatti il recordman juventino per presenze, 443, e gol, 178. Record che saranno superati soltanto da Alessandro Del Piero.

LA CARRIERA DA DIRIGENTE

Dopo il ritiro dal calcio in maglia bianconera nel 1961, Boniperti non riesce a stare lontano dalla Juventus troppo a lungo e nel 1969 inizia la carriera da dirigente, venendo nominato, dalla famiglia Agnelli, amministratore delegato del club.

Inizia una lunga carriera dietro la scrivania che lo porterà a rivestire la carica di Presidente già nel 1973. In bianconero, grazie alla sua figura, sbarcano nomi importanti del calibro di Paolo Rossi, Gentile, Bettega, Causio e Cabrini che saranno le fondamenta della Nazionale campione del mondo nel 1982.

Dà le dimissioni da presidente nel 1990 per poi essere richiamato l’anno successivo come amministratore delegato, carica che ricoprirà fino al 1994. Riappare nuovamente sulla scena nel 2006, quando, dopo Calciopoli, la famiglia Agnelli decide di coinvolgerlo nella ricostruzione della Juventus diventandone presidente onorario. Ricoprirà questo titolo fino alla sua morte, avvenuta la scorsa notte all’età di 92 anni.