Hamsik: “Ultima partita? Potrei giocarla al Maradona. Sarri il mio maestro”

Hamsik, l'intervista a Il Corriere dello Sport: tanto Napoli

Hamsik, l'intervista a Il Corriere dello Sport: tanto Napoli (Getty Images) - calcioinpillole.com

Tanto Napoli nell’intervista di Marek Hamsik ai microfoni de Il Corriere dello Sport. L’ex centrocampista si sente ancora un azzurro

Marek Hamsik è stato indubbiamente uno dei centrocampisti più validi dell’ultimo ventennio. Con la maglia del Napoli è diventato un baluardo della metà campo. Dodici stagioni in azzurro, di cui dodici da capitano. Nonostante l’addio nel 2018, lui ha mantenuto il cuore azzurro, ed è rimasto tifosissimo della sua squadra partenopea. Oggi, è tornato a parlare di Napoli ai microfoni de Il Corriere dello Sport. Tanti i temi affrontati dallo slovacco, che solo quest’estate si è ritirato dal calcio. Di seguito un estratto dell’intervista.

Napoli, parla Hamsik

Dove giocare l’ultima partita della carriera dopo il ritiro: “Mai dire mai. Ci avevano pensato al Trabzonspor, ma in estate sarebbe stata un’impresa. Può darsi la faccia al “Maradona”, ne ho parlato con De Laurentiis, capiremo rapidamente se ci sono le condizioni, perché i calendari così intasati non facilitano l’organizzazione”. 

Lobokta: “Mi piace vincere facile, a volte. Era semplice per me, sapevo quanto valesse Stanislav, come calciatore e come uomo. Non mi sarei mai potuto sbagliare”. 

Scudetto:“Uffff… Alla terza giornata di campionato non si può dire, si rischiano figuracce, come ha insegnato il Napoli di Spalletti. Però l’Inter è partita molto bene, viene dalla finale di Champions, quindi ha consistenza e proverà a strappare il titolo al Napoli. Non dimentico Milan e Juventus, i valori delle squadre si conoscono. Garcia ha uomini di spessore, un progetto che va avanti ormai da un decennio, Osi e Kvara; però anche le altre sono attrezzate”. 

Il mancato Scudetto col Napoli: È andata così ma non ho rimpianti. Mi sarebbe piaciuto riuscirci con il Napoli, per vivere l’entusiasmo di quella città che sento mia. Ma ho avuto modo di sentirmi felice egualmente, perché le Coppe Italia e la Supercoppa non si dimenticano. E anche tutte le emozioni che comunque abbiamo condiviso”.

Sarri: “Dovessi sceglierne uno dico lui come maestro. Spalletti? Ho pensato subito a lui quando si è dimesso Mancini. Penso sia stata la scelta giusta”.