Gastòn Ramìrez

Sampdoria e Verona sono due squadre nel bel mezzo di una rivoluzione. Juric, dopo un campionato da protagonista, ha accettato di restare alla guida dei gialloblù, ben consapevole che in molti avrebbero lasciato l’Arena. Amrabat, Pessina, Rrahmani, Salcedo, Verre: ceduti o tornati alle rispettive società dopo un anno di prestito. Ma con le casse piene, e l’intuito del presidente Setti, tanti sono stati anche i colpi in entrata: Benassi dalla Fiorentina, Tameze dal Nizza, Cetin dalla Roma.

Quello che manca, forse, è il giocatore in grado di illuminare, di cambiare e spaccare le partite e, perché no, di fare innamorare i tifosi. Insomma, il numero 10. Che, in effetti, nell’Hellas dello scorso anno non c’era, ma in quello che verrà, sì. Così ha deciso Ivan Juric, facendo alla società scaligera un nome ed un cognome: Gastòn Ramirez.

Nome tenuto nascosto praticamente fino ad ora, ma trattativa che, pare, è già bene avviata. Facilitata dalle tante difficoltà incontrate sin qui da Ferrero in sede di rinnovo, senza il quale il fantasista uruguaiano, in scadenza nel 2021, è destinato alla cessione. Arriva così l’offerta dell’Hellas, che al classe 1990 avrebbe proposto un triennale, incontrando l’apertura del nazionale de La Celeste.

Adesso c’è da convincere la Sampdoria, guardandosi le spalle dall’inserimento dei sauditi dell’Al-Shabab, che dalla loro hanno la forza suadente di un contratto ricchissimo. Setti, però, sembra intenzionato a soddisfare i desideri del suo mister, capace, in un anno, di rivalutare a tal punto il valore della rosa scaligera, da poter guardare con ottimismo ad una trattativa impensabile solo 12 mesi fa.