Il meglio e il peggio delle coppe europee con Andrea Marinozzi

meglio e peggio coppe europee

In occasione del lancio di Calcio in Pillole, abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere in esclusiva con Andrea Marinozzi, giornalista di Sky.

Ecco dunque il meglio e il peggio espresso dalle due competizioni continentali, Europa League e Champions League, secondo il nostro ospite.

EUROPA LEAGUE – IL MEGLIO

LA SQUADRA: Il Siviglia. Si conferma unico il legame tra questa squadra e l’Europa League. La squadra, ben costruita da Monchi, oltre al bel gioco ha mostrato consapevolezza, caratteristica non facile da ritrovare in un gruppo con molti nuovi acquisti.

IL GIOCATORE: Romelu Lukaku. È vero, l’ultima immagine di Lukaku non è una fotografia felice. Però, tolto l’autogol in finale, in Germania è stato il dominatore, e ha segnato 34 gol stagionali. Come Ronaldo Il Fenomeno.

L’ALLENATORE: Julen Lopetegui. Cancellare il 2018 non era facile, a Siviglia ci è riuscito. La sua squadra ha mostrato il gioco più bello, e inoltre ha rispolverato calciatori in difficoltà: Ocampos e De Jong su tutti.
LA PARTITA: Inter – Shakhtar Donetsk. Vedere un 5-0 in una semifinale europea è una rarità. Una partita dominata dall’Inter. Conte con idee e studio ha cancellato dal campo una squadra piena di talento.
EUROPA LEAGUE – IL PEGGIO
LA SQUADRA: L’Arsenal. Malgrado tutti i problemi avuti in stagione, la rosa era da fase finale. Imperdonabile l’eliminazione nei sedicesimi contro il modesto Olympiacos. Per fortuna ora Arteta sembra aver trovato la strada giusta.
IL GIOCATORE: Paul Pogba. Poco stimolato dalla competizione, in campo non ha mai reso ai suoi livelli.
L’ALLENATORE: Luis Castro. Non avere un piano B, nel calcio attuale, è un limite troppo grande. Con lui lo Shakhtar ha fatto un netto passo indietro rispetto alla gestione Fonseca.
LA PARTITA: Siviglia – Roma. Troppo triste per il calcio italiano vedere la Roma subire così tanto. Mai in partita.
CHAMPIONS LEAGUE – IL MEGLIO
LA SQUADRA: Il Bayern Monaco. Era da anni che non si ammirava un dominio del genere in Champions League. In finale, anche al 90°, sopra di un gol, sono riusciti a tenere la linea alta senza subire. L’inizio di un ciclo.
IL GIOCATORE: Robert Lewandowski. In un anno di pausa del solito duo Messi-Ronaldo, la copertina la prende lui. Dopo averla sfiorata con il Borussia Dortmund finalmente riesce a vincere la Champions. Il Pallone d’Oro dell’opinione pubblica è il suo.
L’ALLENATORE: Juliann Nagelsmann. Nell’anno degli allenatori tedeschi, il più giovane merita una citazione speciale dopo aver eliminato Mourinho e Simeone. Da rivedere solo il guardaroba.
LA PARTITA: Barcellona – Bayern Monaco. Fragoroso tonfo di una squadra leggendaria. Mirabile prestazione di una corazzata.
CHAMPIONS LEAGUE – IL PEGGIO 
LA SQUADRA: La Juventus. Un fallimento non entrare nelle prime 8.
IL GIOCATORE: Mauro Icardi. Dopo la non buona gara contro l’Atalanta si è seduto in panchina. Nelle gerarchie è finito dietro a Choupo-Moting. Da attore a comparsa.
L’ALLENATORE: Pep Guardiola. Non è nella lista dei migliori, purtroppo per lui sta diventando una consuetudine in Champions League. A dir poco arzigogolata la formazione schierata contro il Lione.
LA PARTITA: Lipsia – Atletico Madrid. Troppo brutta la squadra di Simeone per essere vera. Più Joao Felix, meno Diego Costa.