Il mercato del Napoli tra gioielli e grandi scommesse

Napoli Spalletti

(Photo by Alessandro Sabattini, Onefootball.com)

E’ stato il Napoli il grande protagonista di giornata, con un trittico di colpi che non hanno sorpreso per le evoluzioni che le trattative avevano manifestato già nelle ultime ore, ma che sembrano avere trovato quasi in simultanea le ispettive fumate bianche. Una situazione che imprime alle valutazioni legate ai partenopei una prospettiva differente rispetto a quelle delle ultime settimane, specie in relazione ad un reparto avanzato che si propone come uno dei più competitivi dell’intero campionato perlomeno in via potenziale.

(Photo by Alessandro Sabattini, Onefootball.com)

Le possibili evoluzioni tattiche e i punti di domanda

Raspadori e Simeone hanno entrambi la possibilità di giostrare come “sottopunta” alle spalle di Osimhen nel 4-2-3-1 di Luciano Spalletti, ma esprimono la potenzialità ove necessario di poter fare anche il riferimento centrale della manovra quando il nigeriano dovesse essere messo a riposo. Insomma qualità al potere, rapidità e dinamismo in aggiunta al motore di una macchina che già nella prima uscita ha dimostrato di poter diventare devastate quando i suoi ingranaggi volteggiano a pieno regime.

La grande scommessa è allora legata alle capaictà di gestione di Spalletti nel recupero di Ndombele: uno che non più tardi di due stagioni fa veniva considerato come un possibile top player a livello continentale per la linea mediana, ma che nell’esperienza londinese con il Tottenham pareva avere smarrito i suoi “superpoteri”. Una coppia pesante con Anguissa garantirebbe al cuore della manovra dei livelli di copertura ed interdizione talmente rassicuranti da poter lasciare libero l’estro della batteria avanzata dei campani, ma allo stesso tempo anche l’alternanza dei due al fianco di Lobotka darebbe all’intero reparto una garanzia di ulteriore freschezza atletica rispetto a quanto osservato anche nella passata stagione. Valutazioni tattiche che spetteranno a Spalletti, forse indizzato ad una evoluzione maggiormente offensiva del suo modulo di riferimento. Dai tempi di Perrotta a quelli più recenti di Nainggolan e Zielinski, il tecnico di Certaldo aveva sempre cercato di privilegiare la scelta di un centrocampista assaltatore, uno da strappi, nel centro della sua trequarti. La scelta di portare a Napoli sia Raspadori che Simeone, alla presenza dell’intoccabile Osimhen, suggerisce che proprio in quella porzione di campo sia lecito attendersi un cambiamento sostanziale.

Infine resta da risolversi la questione legata al portiere: la trattativa con il Psg per Fabian Ruiz apre su un binario parallelo la strada a Keylor Navas, ma allo stesso tempo scandisce ed affretta anche le tempistiche per l’inevitabile commiato da Meret. L’estremo difensore friulano non ha mai messo la sigla sulla proposta di rinnovo formulata tempo addietro, ed ora l’arrivo di Sirigu e quello di un potenziale titolare finirebbe per oscurarne del tutto le possibilità di ottenere una rivalsa dopo i troppi svarioni del suo recente passato. Una soluzione in tal senso va reperita al più presto.