Il punto sul Benevento, con Pasquale Ciambriello

Facciamo il punto sul Benevento con Pasquale Ciambriello, giornalista di Ottochannel, di Tuttomercatoweb.com e telecronista ufficiale proprio delle Streghe.

Iniziamo dalle prime partite di campionato. Prima della sosta, infatti, avevamo lasciato un Benevento in ottima forma date le vittorie con Sampdoria e Bologna, intervallate da una sconfitta, comunque, a testa alta contro l’Inter. Al rientro, però, ci sarà un test arduo, ovvero la sfida alla Roma.

La squadra di Pippo Inzaghi potrebbe aver risentito dello stop proprio nel momento migliore o riprenderà il filo del discorso da dove l’aveva lasciato?

Sicuramente, conoscendo Inzaghi che è un rullo compressore, avrà tenuto i suoi ragazzi sul pezzo durante questa sosta. Inoltre la sosta ha giovato al Benevento per recuperare qualche giocatore acciaccato. Torna, infatti, Viola il numero 10 della squadra. Non so se sarà già a Roma, ma, comunque, è sulla strada del pieno recupero. Tornano Barba e Tello. Moncini, grazie alla sosta, non salterà molte partite. A fine ottobre dovrebbe rientrare. Anche Maggio e Lapadula, reduci da problemi fisici, ne hanno approfittato per tornare in forma. Insomma, secondo me, questa sosta ha avuto più pro che contro per il Benevento.

A proposito di infortunati. Moncini, come ricordavi, non starà fuori a lungo, ma, comunque, dovrà saltare la sfida contro la Roma. Con lui, numero 9 nelle prime uscite, out, ci sarà l’esordio di Lapadula dal primo?

Potrebbe perchè, come dicevo poc’anzi, Lapadula ha approfittato della sosta per tornare in forma. Lui, infatti, ha avuto a che fare con un problema alla caviglia che si trascina dietro dal finale della scorsa stagione. Una stagione che, nonostante la retrocessione del Lecce, l’ha visto protagonista di prestazioni personali più che positive. Detto ciò, Inzaghi ha sempre detto che si affiderà a chi sta più in forma e, quindi, attenzione a Marco Sau. L’ex Cagliari ha servito l’assist a Letizia per il gol vittoria contro la Sampdoria e allo stesso Lapadula per la decisiva rete contro il Bologna. Non a caso, nell’ultima amichevole, Inzaghi ha messo proprio Sau come punta centrale. Occhio, dunque.

Dopo la Roma, come hai ricordato all’inizio tu, ci sarà la sfida contro il Napoli. Un derby che si gioca a tre stagioni di distanza dal primo, finito, però, in malo modo (6-0 per gli azzurri). Com’è cambiato il Benevento da allora?

Il Napoli gioca per altri traguardi, quindi sfido chiunque a dire che non parte avvantaggiato. Il Benevento, tuttavia, sono sicuro, non svolgerà il ruolo della vittima sacrificale come successo nel 2017. All’epoca erano tutti impreparati. Per 80 anni si è sognata la storica promozione in Serie A e ottenerla con un doppio salto come successo nel 2016/2017 ha colto di sorpresa un pò tutti. All’andata, dunque, arrivò questo rotondo 6 a 0, ma già al ritorno si vide un Benevento diverso. Non più quello di Baroni, bensì quello di De Zerbi. Sarà un derby sicuramente diverso da quel 6 a 0. Il Benevento se la giocherà. Emblema di questo, l’allenatore Filippo Inzaghi che ha dichiarato: “Preferisco giocarmela con tutti, anche perchè se adotti il catenaccio il gol, dalle big, lo prendi comunque”. Guai a dire, perciò, che il Benevento partirà spacciato. Sarà una grande partita.

Benevento-Napoli che sarà anche la sfida di Christian Maggio. Per tanti anni colonna portante degli azzurri e, ora, capitano delle Streghe. Ecco, quanto è importante la figura di Maggio nel Benevento e che emozioni proverà, secondo te, ad affrontare il suo passato?

Maggio è fondamentale. Con Bucchi, purtroppo, fu falcidiato dagli infortuni. L’anno scorso, invece, ha dato vita a un anno spettacolare. Credo che i giovani calciatori debbano prendere esempio da lui. Persona seria e professionista altrettanto serio, oltre che leader silenzioso. Un giocatore ancora integro, nonostante l’età. Per la professionalità, mi ricorda calciatori del calibro di Del Piero, Totti e Javier Zanetti. Inzaghi, scherzando ma non troppo, ha raccontato che Maggio si allena anche nei giorni di riposo. Meritatissimo, a tal proposito, il rinnovo. Con il Napoli, poi, sarà certamente una sfida speciale per lui che ha vissuto gli anni più belli tra le fila dei partenopei. Peccato solo per quel mancato tributo al San Paolo. Se lo sarebbe meritato. Lui, comunque, non ha mai spezzato il filo che lo lega a Napoli. Vive ancora lì con la famiglia, infatti. 

Derby campano, sfida da ex di capitan Maggio, ma anche scontro tra i fratelli Insigne e tra i due ex Milan, Gattuso e Inzaghi.

Parlando di professionisti seri, ho dimenticato proprio i due campioni del mondo. Compagni di mille battaglie in Nazionale e al Milan. Sono due allenatori molto simili. Plasmano la squadra a loro immagine e somiglianza, come piace dire a me, dandole il loro spirito combattivo. Entrambi macinano chilometri in panchina, non riescono a star fermi un attimo. Sono simili tatticamente, visto che più o meno entrambi utilizzano il 4-2-3-1 o varianti simili. Purtroppo entrambi sono stati sfortunati con il Milan, ma si sono rifatti con le altre esperienze e, ora, sono in A grazie anche alla gavetta svolta.

Per quanto riguarda i fratelli Insigne, invece, Lorenzo non si discute. Roberto, invece, secondo me, è arrivato tardi in Serie A. Ha qualità incredibili come la visione di gioco e, soprattutto, la capacità di spaccare la partita. Uno come lui lo vorrebbe chiunque. Cambia le partite entrando dalla panchina, come fatto più volte lo scorso anno. Ciò non significa che non sia capace di farlo partendo dal primo minuto, anzi.

Ultima domanda. Vista la campagna acquisti che ha portato in dote giocatori del calibro di Glik, Caprari, Iago Falque e visto il gioco espresso finora, secondo te è azzardato pensare che il Benevento possa costituire la sorpresa del campionato?

Sinceramente non ci credo. Ne sarei felicissimo, ma ci credo poco. Sono d’accordo con il mister Inzaghi, uomo molto pratico, che la squadra deve lavorare a testa bassa. Poi come diceva Ligabue in una nota canzone: “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”. Certo, sognare non costa nulla, però il nostro Scudetto è la salvezza e mancano ancora 34 punti.